Pescara, paziente denuncia Berghella: la finanza a casa e in studio

Il medico di Forza Italia indagato per millantato credito. Controllate le cassette di sicurezza

PESCARA. Perquisizioni nella sua villa nobiliare a Moscufo, nello studio medico nel centro di Pescara, in due banche per controllare il contenuto delle cassette di sicurezza. Un blitz per cercare soldi iniziato alle 6 di ieri mattina e finito poco dopo pranzo: è stato un risveglio di soprassalto per Vincenzo Berghella, medico di base e consigliere provinciale e comunale di Forza Italia. A Berghella è stato consegnato un avviso di garanzia per il reato di millantato credito. Nell’inchiesta della finanza, coordinata dalla pm Anna Rita Mantini, Berghella è indagato per la sua attività di medico: la politica non c’entra. L’indagine è alle battute iniziali, ma l’ipotesi degli investigatori sarebbe quella che il medico si sia speso nei confronti di diversi pazienti per aiutarli a ottenere l’invalidità.

Contattato dal Centro, Berghella preferisce non rilasciare dichiarazioni. È stata una mattinata lunga: i finanzieri del comando provinciale di Pescara, guidati dal colonnello Francesco Mora, e quelli del nucleo di polizia tributaria, diretto dal tenente colonnello Michele Iadarola, si sono presentati nella villa di Moscufo: una tenuta incantevole immersa in un bosco rigoglioso. La villa è stata perquisita. Poi, l’attività si è spostata in due banche di Pescara: la filiale della Banca dell’Adriatico in viale Marconi e la filiale della Bnl in corso Vittorio Emanuele. Davanti alle banche, Berghella ha trovato anche la pm Mantini: nelle banche, sono state controllate le cassette di sicurezza ma, in base alle prime indiscrezioni, non sarebbero state trovate somme di denaro. A seguire, è stato perquisito anche lo studio medico di Berghella in via Regina Margherita.

E l’indagine parte proprio dall’ambulatorio in cui Berghella riceve quotidianamente i suoi pazienti: in quello studio, il 18 luglio 2015, un paziente aveva tentato di accoltellare il medico. Con la scusa di avere un mal di stomaco, il paziente di 43 anni si era presentato nello studio e aveva provato a uccidere Berghella ma l’agguato era fallito e il paziente era stato arrestato dalla polizia. Affetto da disturbo bipolare, il paziente aveva agito mosso dalla gelosia: voleva ammazzare Berghella perché sospettava che avesse una relazione con la sua fidanzata e pretendeva che non si occupasse più della donna.

Ma cosa c’entra un tentato omicidio con il millantato credito contestato al medico? Cinque giorni, il paziente aveva denunciato Berghella alla finanza sostenendo che, dal 2008, il professionista gli avrebbe «estorto migliaia di euro» per seguire le sue pratiche per l’invalidità. Subito dopo il fatto, Berghella aveva spiegato la sua versione dei fatti: «Assisto questa persona e la sua famiglia da vent’anni», aveva detto, «da me ha avuto tutti i benefici possibili e l’ho aiutato a ottenere l’invalidità civile, così come sto aiutando la fidanzata, anche lei con disturbi mentali». Inoltre, Berghella aveva escluso ogni ipotesi di estorsione: «Le procedure di cui mi occupo hanno un costo ed è tutto fatturato e certificato. Io ho combattuto per lui e ora mi si rivolta contro».

Partendo dalla denuncia del paziente, la finanza ha avviato gli accertamenti fino alle perquisizioni di ieri. Nei prossimi giorni, come persone informati sui fatti, i finanzieri potrebbero convocare altri pazienti di Berghella.

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