Pescara, presi i rapinatori dei giovanissimi

Sono un pescarese di 18 anni e un romeno di 23, ma secondo la polizia la banda è composta da 4-5 elementi. Prelevavano smartphone e chiedevano i soldi per restituirli

PESCARA. Rapine a giovanissimi. Arrestati dalla polizia un 18enne pescarese, le cui iniziali sono S.D.A ed un romeno di 23 anni, V.S., già in carcere per un episodio analogo e da tempo residente in Italia. Sono loro, secondo gli investigatori, gli autori della rapina a quattro diciottenni pescaresi, il 12 maggio scorso. Nei confronti dei due il Giudice delle indagini preliminari presso il Tribunale, Nicola Colantonio, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Andrea Di Giovanni, ha disposto gli arresti domiciliari. Le accuse: furto con strappo, tentata estorsione, tentata rapina, estorsione e rapina.

L'ordinanza è stata eseguita ieri dalla squadra mobile. Il 23enne romeno è in carcere perché accusato di un'altra rapina avvenuta commessa il 2 giugno scorso, in via Regina Margherita, a danno sempre di due minorenni.

Questo fa supporre alla polizia l'esistenza di un gruppo, composto da 4 o 5 ragazzi, che negli ultimi tempi ha imperversato a Pescara, prendendo di mira, con violenze e soprusi di vario genere, soprattutto ragazzi giovani. Gli altri componenti della banda non sono al momento stati individuati.

La sera del 12 maggio quattro diciottenni pescaresi, venivano aggrediti e rapinati da due sconosciuti in pieno centro cittadino. I quattro, mentre stavano chiacchierando tra loro nei pressi dell’Hotel Vittoria di via Piave, furono avvicinati da due, uno dei quali, repentinamente, aveva sottratto ad uno dei ragazzi lo smartphone, sfilandoglielo dalle mani e pretendendo 20 euro in cambio della restituzione. Non avendo però ottenuto il denaro richiesto, che la giovane vittima non aveva al seguito, avevano rivolto le proprie “attenzioni” su un altro dei quattro amici, bloccandolo per le braccia e sottraendogli 45 euro; solo a quel punto avevano restituito al legittimo proprietario lo smartphone precedentemente sottratto. I due avevano frugato anche nelle tasche degli altri due giovani, ai quali intimavano di consegnare il denaro posseduto, appropriandosi di 15 euro che uno di loro aveva nel portamonete. Le indagini della Mobile hanno potuto contare sulla collaborazione delle giovani vittime.