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Pescara, scarichi fuori legge: tre denunce contro la Volkswagen

Anche in Abruzzo alcuni proprietari di auto del gruppo tedesco si sono rivolti a un avvocato: l'accusa è di truffa e frode in commercio

PESCARA. Anche in Abruzzo i proprietari di auto del Gruppo Volkswagen cercano di correre ai ripari, dopo il dieselgate, lo scandalo sulle emissioni truccate dei motori diesel EA 189 che ha travolto la casa automobilistica di Wolfsburg. Nei giorni scorsi l'avvocato Marco Giammaria di Pescara ha presentato tre denunce, a Chieti, nei confronti del colosso tedesco, così come sta avvenendo anche in altre regioni italiane. A rivolgersi a Giammaria sono stati una società, una ditta individuale e un avvocato, tutti pescaresi, che hanno scoperto, consultando il sito internet della Volkswagen che i mezzi da loro acquistati a San Giovanni Teatino rientrano tra quelli a rischio e per i quali la stessa casa automobilistica ritiene ci sia «l’eventuale necessità di un intervento di manutenzione service», come recita la formula che compare sul sito. Per tutti i mezzi che risultano positivi si annuncia, infatti, per i prossimi mesi, una campagna di richiamo, con il controllo da effettuare in officina.

Nelle denunce di Giammaria, che potrebbero aumentare di numero, il legale ha ipotizzato la configurazione dei reati di truffa e frode in commercio e l'obiettivo, spiega l’avvocato, è di chiedere e ottenere il risarcimento, quando sarà avviato il procedimento, con la costituzione di parte civile. «Le auto in questione», spiega, «non hanno presentato problemi specifici, durante l’utilizzo, ma è stato sufficiente effettuare una verifica on line per scoprire che tutti e tre i mezzi sono positivi. Insomma è la stessa casa madre ad ammettere che hanno un problema per cui ora attendiamo che il richiamo per l'intervento di manutenzione e a quel punto chiederemo alla Procura di nominare un tecnico incaricato che assista alle operazioni».

Il danno subito da chi ha investito su uno dei modelli interessati allo scandalo sulle emissioni dei gas di scarico «potrebbe essere non solo commerciale. I mezzi», osserva il legale, «scontano una riduzione del valore residuo, se non interviene una modifica» e basta guardarsi attorno per notare che «i plurimarche hanno già ridotto il valore di questi veicoli»: è facile ipotizzare che il taglio sia stato promosso perché dopo il dieselgate l'unico obiettivo è quello di «vendere». Si attende di conoscere gli sviluppi della vicenda anche per capire, ad esempio, «se interverrà una riduzione di potenza» dei veicoli.

Per chi non si fosse ancora informato è sufficiente inserire on line (http://info.volkswagen.com) il numero del telaio per appurare se l'auto o il veicolo commerciale che si possiede monti o meno il software incriminato che interessa 8,5 milioni di veicoli in tutta Europa e che costerà almeno 6,5 miliardi, oltre ai risarcimenti. Intanto, però, lo scandalo sulle emissioni si allarga essendo state annunciate altre irregolarità, relative all’anidride carbonica.

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