Pescara, sesso in stazione, coppia multata di 6.600 euro

Maxi sanzione per un uomo e una donna scoperti dagli agenti della polizia ferroviaria ad amoreggiare su un binario

PESCARA. Chi sbaglia paga. E paga l’errore a caro prezzo. Se ne sta accorgendo in questi giorni chi incappa nei controlli della polizia ferroviaria di Pescara che di recente ha contravvenzionato due persone, un uomo e una donna, ciascuno per 3.300 euro. I due sono stati interrotti su un binario mentre stavano consumando un rapporto sessuale e le conseguenze saranno pesanti per entrambi, dal punto di vista economico.
Subito dopo il fatto, che risale a qualche mese fa, la polizia ferroviaria, agli ordini di Davide Zaccone, ha provveduto alla segnalazione all’autorità giudiziaria, ritenendo che ricorressero i presupposti per contestare la commissione di atti osceni, con l’aggravante della presenza in un luogo pubblico. Un fatto penalmente rilevante, per la Polfer, visto che su quel binario, il primo, si muovono ogni giorno chissà quante persone, compresi giovani studenti, per cui i due avrebbero potuto essere visti da chiunque.
La Procura ha ritenuto, invece, che la questione non sia penalmente rilevante per cui ha rispedito tutto alla polizia per l’avvio della procedura amministrativa. E quindi la Polfer ha convocato i due e ha contestato ad entrambi la violazione amministrativa. Nessun reato, insomma, ma una multa salata, sia per la donna che per l’uomo, un insegnante, che dovranno sborsare in tutto 6.600 euro, per non essere riusciti a trattenere i bollenti spiriti a pochi passi dai binari.
Non sono i primi a vedersi recapitare una contravvenzione del genere da parte della Polfer. Solo pochi giorni fa Zaccone ha sanzionato un giovane dopo averlo scoperto a fare pipì all’interno della stazione, in un corridoio. Una scelta meditata, quella del giovane, che ha provato ad accedere al bagno della stazione ferroviaria e ha scoperto che il servizio è a pagamento. Non volendo pagare, ha deciso di appartarsi e di urinare altrove, senza però allontanarsi troppo dall’atrio. Anche per lui l’importo della contravvenzione è lo stesso. E questi casi potrebbero essere solo i primi tre. «Continueremo su questa linea», fa sapere Zaccone. (f.bu.)


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