Pescara si vende le reti del gas: svolta per l’affare da 200 milioni

Il centrodestra ritrova l’accordo dopo tre consigli comunali tra i veleni e dice sì alla cessione ai privati. Il sindaco Masci: «Facciamo gli interessi dei cittadini». E l’opposizione lancia il coro: «Vergogna»
PESCARA. «Noi facciamo gli interessi puri dei cittadini di Pescara e gli interessi sono quelli di dismettere le reti del gas». Il sindaco Carlo Masci di Forza Italia ha annunciato così il voto compatto della sua maggioranza: con un 18 a 10, ieri, il centrodestra ha detto sì alla vendita delle condotte. Un voto tra le proteste: «Vergogna, vergogna», questo il coro del consigliere civico Domenico Pettinari, autore di una denuncia sul caso che ha innescato un’indagine in mano alla guardia di finanza. Pettinari e Massimiliano Di Pillo hanno esposto anche uno striscione: “Questa vendita è velenosa”.
Il via libera di ieri è una spinta alla gara d’appalto da 200 milioni di euro che riguarda non soltanto Pescara ma anche altri 45 Comuni dell’Atem pescarese che comprende Chieti, San Giovanni Teatino e Silvi. «Questo è l’affare più grosso per i cittadini di Pescara e per tutti quelli degli altri Comuni», ha detto Masci, «ed è per questo che facciamo questa scelta al di là delle minacce, delle accuse e delle polemiche». A gestire la procedura è la Pescara Energia, partecipata al 100% comunale guidata dal presidente Giuliano Diodati, che ha l’obiettivo di pubblicare la gara d’appalto entro il 31 dicembre.
Ci sono voluti tre consigli comunali, tutti sotto il segno dei veleni, ma alla fine il centrodestra ha ritrovato l’accordo: la maggioranza ha vacillato di fronte alle proteste dell’opposizione ma il sindaco si è intestato la vittoria politica. «Ringrazio i consiglieri di maggioranza presenti», ha detto Masci. Gli assenti, al momento del voto, erano: Sabatino Andreelli e Alessandro D’Alonzo di FdI e Fabrizio Rapposelli di Forza Italia. Masci ha parlato di «una delibera complessa che ha avuto bisogno di approfondimenti». E il sindaco ha battuto su un punto: «Tutti i Comuni dell’ambito si sono già espressi con un voto favorevole alla vendita e noi siamo arrivati ultimi», ha detto Masci citando il Comune di Tocco da Casauria, amministrato dal sindaco Riziero Zaccagnini, appena eletto segretario provinciale di Rifondazione comunista: «Anche lì hanno votato sì alla vendita. Non è che all’improvviso tutti i Comuni sono impazziti: tutti vanno nella stessa direzione perché il prezzo delle reti, adesso, è molto favorevole rispetto al passato».
Il Comune di Pescara incasserà 15 milioni dalla vendita di quelle stesse reti che aveva acquistato nel 2005 a 22 milioni di euro, con un mutuo residuo di 7 milioni che scadrà nel 2032: «Grazie alla vendita», ha assicurato il sindaco, «Pescara Energia azzererà il mutuo e la somma che rimarrà sarà investita in un asset strategico cioè le energie rinnovabili». E Masci ha illustrato il suo manifesto verde: «Noi siamo per la rivoluzione energetica che ci ha permesso di abbattere il costo delle bollette e continueremo a farlo con i soldi che incasseremo».
Prima del voto, Pettinari ha allungato un sospetto sull’operazione: «Questa delibera ha un padrino politico ben definito che non siede in quest’aula ma che il sindaco conosce molto bene», così il consigliere ha chiesto a FdI, primo partito di maggioranza, di smarcarsi. «Io sono un uomo libero e mi interfaccio soltanto con il sindaco», gli ha risposto il capogruppo FdI Roberto Carota, «ho letto gli atti ed è conveniente».
«Questa delibera è un’altra vergogna che si aggiunge a tutte le altre vergogne che avete fatto dal 2019 a oggi», le parole di Paolo Sola del M5S. «Qua non si tratta di vendere le reti del gas, c’è dell’altro», ha detto il civico Donato Di Matteo, «arriveranno 80 miliardi dall’Europa e quella marea di soldi la dovremmo utilizzare noi e non i privati». «Questa delibera va bocciata», ha tagliato corto Piero Giampietro del Pd. Il via libera alla cessione si fonda su una relazione tecnica commissionata dalla Pescara Energia allo studio Fracasso: «La relazione», ha detto Simona Barba di Avs-Radici in Comune, «è stata redatta dallo studio Fracasso srl e l’ingegnere, dal 2015, ha collaborato con la Pescara Energia: nel 2015 è stato direttore tecnico; nel 2018 ha ricevuto un incarico di consulenza; nel 2019 un altro incarico di consulenza».
E oggi sarà un’altra giornata di polemica: alle 10.30 in municipio sono in programma due conferenze stampa, una del Pd e l’altra di Pettinari. Nessuna preoccupazione per Masci: «La convenienza è massima», ha detto il sindaco, «a nessun Comune è venuto il minimo dubbio di tenere le reti, soltanto loro qui l’hanno pensato».

