Pescara, spariti i pannelli solari dell’ex mercato

Facchinetti (Rc) denuncia: in via Rio Sparto porte e cancelli sempre aperti, abbandonati anche computer e proiettori

PESCARA. Cancello e portone spalancati, con le chiavi lasciate nelle serrature: campo aperto per rubare computer, monitor e climatizzatori. Accade al centro polivalente Don Britti di via Rio Sparto a San Donato: all’ex mercato coperto del quartiere sono già spariti pannelli fotovoltaici. A denunciare che i locali inaugurati appena 7 mesi fa sono già «abbandonati a se stessi» è il consigliere di quartiere William Facchinetti di Rifondazione comunista.

«Dopo alcune segnalazioni», racconta Facchinetti, «mi sono recato al centro polivalente Don Gustavo Britti e con stupore ho verificato che sia il cancello sia il portone di ingresso posteriore erano aperti, addirittura con le chiavi lasciate dentro la toppa. All’interno della struttura non era presente nessuno. Un malintenzionato qualunque avrebbe potuto asportare il materiale presente, tra cui un costoso videoproiettore. Nella struttura, poi», aggiunge Facchinetti, «ci sono computer abbandonati e il tetto fotovoltaico manca di alcuni pannelli, evidentemente rimossi da qualcuno. Di tale grave situazione ho avvisato sia la polizia municipale sia il presidente della circoscrizione Porta Nuova Piernicola Teodoro».

Una volta dentro la struttura, Facchinetti ha scattato anche delle fotografie per documentare la sua visita: «Il centro», dice, «risulta al momento pressoché inutilizzato sia per il numero di attività che in esso vengono svolte, sia per i computer e l’Internet point che non risultato montati e tanto meno collaudati, anche perché manca la linea telefonica. Dopo ben 7 mesi», assicura il consigliere di quartiere, «il centro è stato finalmente utilizzato per una iniziativa culturale promossa dall’amministrazione provinciale e ovviamente è stata un’ottima occasione da parte dei cittadini per una verifica dello stato di salute della struttura che purtroppo si trova in una situazione di completo abbandono e c’è da presumere che fra non molto anche gli strumenti e gli arredi cominceranno a scomparire nel nulla».

Facchinetti chiede un intervento del Comune per proteggere il centro prima che i locali finiscano nel mirino dei vandali: «Poi, naturalmente, a completare l’opera ci penseranno i vandali, ma speriamo», conclude, «che non ci vengano a raccontare che la colpa è dei cittadini del famigerato quartiere di San Donato».

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