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Pescara, Tari: i conti non tornano. In tremila non hanno pagato

Mancano all’appello 850mila euro all’incasso previsto nel bilancio del Comune. Oltre la metà dei contribuenti è ricorsa ai bollettini fai-da-te per i versamenti

PESCARA. Sarebbero circa 3mila i contribuenti che non hanno pagato le prime due rate della Tari. La cifra emerge dai dati resi noti dal Comune sugli incassi finora registrati con la tassa sui rifiuti.

I conti non tornano, anche si pensava che lo scostamento tra quanto previsto e quanto incassato fosse addirittura maggiore. Soprattutto per il caos scoppiato da maggio ad agosto con il mancato invio da parte del Comune dei bollettini per pagare.

In proposito, l’Ufficio tributi ha rivelato che in questi mesi sono stati ben 30.931 gli accessi al Cassetto fiscale del sito Internet del Comune per fare i calcoli della Tari e scaricare i bollettini per effettuare i versamenti. Ciò significa che oltre la metà dei contribuenti, che sono in tutto circa 60mila, è stata costretta a ricorrere al fai-da-te per pagare la tassa sui rifiuti.

Ma torniamo agli incassi della Tari che l’assessore ai tributi Adelchi Sulpizio giudica comunque soddisfacenti. Ecco le cifre. Il Comune ha incassato finora 11.000.000 di euro con le prime due rate, scadute il 30 giugno e il 31 luglio scorsi e il pagamento in un’unica soluzione dell’imposta effettuato sempre a giugno. Ma il gettito, secondo le previsioni, doveva essere un po’ più alto, ossia 11.850.000 euro. Mancano, quindi, all’appello 850.000 euro che corrispondono all’incirca, secondo un conto approssimativo, a 3mila contribuenti non in regola con i versamenti.

Ora si attende il pagamento delle prossime due rate, che scadranno, rispettivamente, il 30 di questo mese e il 30 novembre, per verificare eventuali scostamenti dal gettito complessivo annuo previsto in bilancio di 23.700.000 euro.

Tuttavia, chi non ha pagato la tassa in precedenza, difficilmente lo farà entro la fine dell’anno. L’Ufficio tributi, comunque, aspetterà dicembre per avviare la macchina degli accertamenti fiscali per individuare e colpire eventuali contribuenti non in regola.

Pagare in ritardo, tra l’altro, significherebbe dover versare l’imposta dovuta maggiorata di sanzioni e interessi. I cittadini possono però usufruire dell’istituto del ravvedimento operoso che prevede sanzioni ridotte per chi si metterà in regola entro un anno dalla scadenza del pagamento dell’imposta.

L’assessore si è detto, comunque, sorpreso dell’andamento del gettito Tari. «Abbiamo registrato un buon andamento», ha affermato, «tenuto conto del lieve scostamento rispetto alle previsioni». «Infatti», ha spiegato Sulpizio, «considerata la ripartizione del gettito rispetto alle 4 rate, l’importo previsionale di incasso in riferimento alle prime due rate, con scadenza il 30 giugno e il 31 luglio scorsi, è pari a 5.925.000 euro per ogni rata, per un importo complessivo in riferimento alle due prime rate pari a 11.850.000 euro». «Tale dato», ha proseguito l’assessore, «è indicativo del senso civico dei cittadini e delle imprese pescaresi, che hanno adempiuto in maniera preponderante agli obblighi di pagamento. Ciò è stato favorito anche dai nuovi strumenti che questa amministrazione ha messo a disposizione dei contribuenti al fine di consentire agli stessi di poter procedere autonomamente al calcolo della tassa sui rifiuti».

Il riferimento dell’assessore è appunto al Cassetto fiscale, cui si accede dal sito Internet del Comune per effettuare i calcoli della Tari. «Intendiamo sin dai prossimi mesi», ha concluso Sulpizio, «accelerare l’innovazione tecnologica per consentire ai cittadini di verificare sul sito la loro posizione della Tari, ma anche di Tasi e Imu».

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