Pescara, troppi errori nei seggi elettorali: cacciati dall’albo 14 presidenti

Schede votate ma senza timbro, dopo il caos la Corte d’appello dell’Aquila cancella i nominativi. E per uno di loro scatta anche la denuncia in Procura: troppo gravi le violazioni commesse
PESCARA. Sono 14 i presidenti di seggio cancellati dall’albo per i troppi errori commessi alle elezioni comunali dell’8 e 9 giugno dell’anno scorso quando Carlo Masci di Forza Italia è stato rieletto sindaco al primo turno con la spinta di 584 voti oltre la soglia del 50% (50,95% per 31.535 voti). È stata la Corte d’appello dell’Aquila a prendere la decisione della cacciata: una risposta al caos di un anno fa nei seggi elettorali cittadini. Dei 14 presidenti, uno è stato anche denunciato alla Procura: troppo gravi gli errori commessi nel suo seggio elettorale, a partire dalle schede votate ma non timbrate. La prima conseguenza è che i 14 non potranno più ricoprire l’incarico di presidenti a partire dal referendum dell’8 e 9 giugno prossimi: anche l’ufficio elettorale del Comune di Pescara, dopo aver ricevuto il documento della Corte d’appello, ha cancellato i nominativi da un albo collegato. Su questo il consigliere civico Massimiliano Di Pillo ha presentato una richiesta di accesso agli atti ma finora è rimasta senza risposta.
TUTTI GLI SBAGLI La presa di posizione della Corte d’appello chiude un cerchio che si era aperto con un ricorso presentato al Tar di Pescara da due cittadini vicini al candidato del centrosinistra Carlo Costantini (secondo con il 34,24% pari a 21.192 voti) e dalla ex consigliera Pd Stefania Catalano, prima dei non eletti con 548 preferenze: in quei ricorsi si parla di «presunte irregolarità» nel conteggio delle schede, nell’attribuzione dei voti disgiunti e nelle dichiarazioni di nullità. E poi «la mancata corrispondenza tra schede vidimate e utilizzate per il voto e incertezza sul numero complessivo dei votanti, omessa indicazione delle schede elettorali nei verbali, nullità della votazione in diverse sezioni».
CAOS TRASVERSALE Un caos elettorale denunciato dal centrosinistra perdente ma riconosciuto anche dal centrodestra vincente. Tanto che, il 1° aprile scorso, è stato cambiato anche il sistema di nomina degli scrutatori con un voto del consiglio comunale: niente più sorteggio, introdotto nel 2016 nel tentativo di eliminare i favoritismi, e ritorno alle nomine politiche, considerate una garanzia di affidabilità. La delibera, proposta dai consiglieri Marcello Antonelli di Forza Italia, Massimo Pastore di Fratelli d’Italia e Donato Di Matteo (Costantini Sindaco), ha messo per iscritto che «si sono registrati nelle successive tornate elettorali numerosi disguidi e in particolare: numerose rinunce, tra gli scrutatori estratti, determinando la necessità di altrettante sostituzioni, molte delle quali a ridosso dell’apertura dei seggi con conseguenti ritardi e problemi nelle operazioni di insediamento dei seggi stessi; un deterioramento delle competenze degli scrutatori con conseguenti disguidi durante le ordinarie operazioni dei seggi».
PRESIDENTI SOTTO ACCUSA Dopo l’approvazione della delibera sugli scrutatori, ecco la cancellazione dei presidenti che, alle amministrative del 2024, avrebbero dato prova di negligenza tra scarsa competenza e poca preparazione. E non è un leggenda: il controllo e il riconteggio dei voti in quasi cento sezioni, ordinato dal Tar dopo i ricorsi, ha messo in luce proprio una serie di irregolarità. In base a una prima e corposa relazione, la commissione incaricata dalla Prefettura di accertare la regolarità del voto alle elezioni comunali avrebbe accertato gli errori nei seggi. Errori che, tuttavia, non avrebbero inciso sul risultato finale con la vittoria del centrodestra: proprio oggi è in programma l’ultima udienza. TUTTE LE SCHEDE A fronte di 63.664 votanti (affluenza al 61%), i dati di Eligendo nel 2024 dicono che i voti validi erano 61.839, le schede nulle 1.311, le bianche 453 e 7 quelle contestate. Masci è stato rieletto con il 50,95%, secondo Costantini (34,24%), terzo il civico Domenico Pettinari (13,08%) e, infine, Gianluca Fusilli di Stati Uniti d’Europa (1,73%).