Pescara, vendono merce online e non la consegnano: tre arresti

18 Ottobre 2013

Indagate altre 16 persone. L’organizzazione criminale metteva in vendita pezzi di ricambio d’auto sui siti e, dopo aver ricevuto un acconto, non consegnava la merce e sparivano

PESCARA. Il personale della polizia stradale di Pescara ha arrestato oggi, in esecuzione di tre ordinanze di custodia cautelare del Tribunale del capoluogo adriatico, tre persone, residenti in città, ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di numerose truffe ai danni di più persone su tutto il territorio nazionale. In base alla ricostruzione della stradale, che ha svolto le indagini con il personale della polizia postale, i tre, con l’ausilio di altri 16 indagati, utilizzavano dei siti web, molto popolari, per vendere pezzi di ricambio di auto come volanti, gomme e cerchi in lega, ma anche macchinette fotografiche digitali e altri articoli, a prezzi inferiori a quelli di mercato conquistando la fiducia dei potenziali acquirenti con artifizi e raggiri e facendosi pagare una parte del costo anticipatamente per poi scomparire subito dopo senza mai consegnare la merce venduta.

Il pagamento avveniva con versamento su apposite carte ricaricabili. I tre giovani arrestati dalla polizia stradale (diretta da Silvia Conti) sono Kevin Manfrini, 32 anni, Cristian Ranghelli, 20 anni, e Denise Canale, 21 anni. Gli arresti sono stati richiesti dal sostituto procuratore Barbara Del Bono e le misure cautelari sono firmate del gip Maria Michela Di Fine. Il fenomeno monitorato dalla polizia nel corso delle indagini ha riguardato oltre 40 episodi di truffa, tutti denunciati e posti in essere nel periodo compreso tra agosto 2011 e dicembre 2012, ma oltre questi ce ne sarebbero stati molti altri non denunciati ed emersi attraverso l’esame degli estratti conto delle carte di credito ricaricabili utilizzate per i pagamenti. Dietro il giro di vendite online scoperto da polizia stradale e postale ci sarebbe un gruppo di persone con ruoli e compiti interscambiabili, quasi tutte già note alle forze dell’ordine.

©RIPRODUZIONE RISERVATA