Pescaraporto riapre il cantiere Tornano le ruspe sulla riviera sud

La società di Milia e Mammarella dà il via all’intervento dopo la sentenza che ha sbloccato i lavori Ma il Movimento 5 Stelle polemizza: «Completamente ignorato lo stop deciso dal consiglio comunale»

PESCARA. Ad un mese e mezzo dalla sentenza del Consiglio di Stato, Pescaraporto fa ripartire i lavori nell’area ex Edison, sulla riviera di Porta Nuova. Le ruspe sono già all’opera per realizzare tre edifici alti 21 metri, con negozi e uffici, in una delle zone più belle e prestigiose della città.

L’impresa di cui sono azionisti i figli del noto avvocato Giuliano Milia e e gli imprenditori Andrea e Luca Mammarella, tramite rispettivamente le società Uropa e Viana, ha deciso di non perdere altro tempo. I lavori sono stati fermi per circa due anni perché una sentenza del Tar, su ricorso presentato dalla società Angela dei titolari di un hotel nelle vicinanze del cantiere, aveva bloccato tutto annullando i permessi. Nel novembre scorso, però, il Consiglio di Stato si è pronunciato annullando, di fatto, quella sentenza e consentendo alla società di poter riprendere i lavori. Tuttavia, la strada era stata già spianata il 29 luglio scorso, quando un emendamento inserito durante l’esame della Legge di stabilità al Senato ha subordinato qualsiasi decisione contenuta nel prg e nel Piano particolareggiato alle norme del Decreto sviluppo.

Ma ieri il Movimento 5 Stelle ha aperto una polemica al riguardo, ricordando l’ordine del giorno, presentato dalla consigliera Erika Alessandrini un mese fa e approvato dal consiglio comunale, per bloccare con urgenza i lavori di Pescaraporto. «La presidenza del consiglio», spiega una nota dei grillini, «ha impiegato un mese per inviare una mail alla segreteria del sindaco per trasmettere l’approvazione all’unanimità del nostro ordine del giorno. Questa è l’assurda verità appresa questa mattina (ieri, ndr) durante la commissione Controllo e garanzia, richiesta appositamente per verificare l’operato del sindaco sulla sospensione del permesso di costruire rilasciato a Milia e Mammarella che, invece, nel frattempo hanno frettolosamente dato inizio ai lavori».

«Ennesimo tassello», ha aggiunto M5S, «che si aggiunge al desolante quadro di inefficienze e fallimenti dell’amministrazione Alessandrini e che adesso comprende anche la presidenza del consiglio. Presidenza che, evidentemente, solo grazie ai numerosi solleciti e alla richiesta di una commissione ad hoc sull’argomento, si ricorda di trasmettere un atto così urgente e importante al sindaco».

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