Pioggia di no al progetto per l’ex stazione

Di Biase (Udc) attacca la maggioranza: «Pronto a mandare tutti a casa». Pd e Fli: «Questa proposta non passerà mai»

PESCARA. Ha scatenato un vespaio di polemiche il progetto di riqualificazione delle aree di risulta presentato dall’amministrazione comunale. L’opposizione ed esponenti della maggioranza hanno criticato duramente la proposta che prevede, oltre al teatro, a un parco pubblico e ai parcheggi, anche una strada in parte interrata e una torre con uffici e ristorante.

Il progetto, presentato per la prima volta ieri dal Centro, ha mandato su tutte furie il consigliere dell’Udc Licio Di Biase, delegato dal sindaco Mascia al recupero e alla valorizzazione del patrimonio storico della città. Di Biase ha usato parole pesanti nei confronti della sua stessa maggioranza. «Pur facendo parte di questa maggioranza, che appare sempre più ex», ha detto, «apprendo dalla stampa il progetto di speculazione in atto nell’area di risulta da parte della giunta Mascia». «Dal 1987», ha proseguito, «ho sempre votato per il vuoto urbano nell’area di risulta e mai avrei pensato che la più grande azione speculativa sarebbe stata ipotizzata dall’amministrazione di Luigi Albore Mascia». «Questo progetto di riqualificazione dell’area di risulta», ha sottolineato, «è il peggiore che un’amministrazione potesse ipotizzare, soprattutto per la previsione di una torre, chiaro elemento di inizio di una forte speculazione edilizia». Da qui l’ultimatum: «Se l’iter dovesse entrare nel vivo dopo l’annuncio di questo progetto, mi vedrò costretto non solo a riconsiderare il mio sostegno alla maggioranza, ma a fornire la disponibilità allo scioglimento anticipato della consiliatura». Di Biase, in proposito, si è detto pronto a raccogliere le firme per richiedere la fine anticipata dell’amministrazione comunale. «O tolgono la torre», ha avvertito, «o io raccolgo le firme». Progetto bocciato senza mezzi termini anche dall’opposizione. «Con un colpo mortale», hanno scritto in una nota il capogruppo e il vice del Pd Moreno Di Pietrantonio ed Enzo Del Vecchio, «la previsione del prg, fissata dalla passata amministrazione di centrodestra a guida Pace, di destinare a parco l’80 per cento dell’area, cioè 130.000 metri quadrati, viene rimpicciolita a una piccola quota di appena 46.000 metri quadrati che risulta di poco superiore allo spazio occupato dalla strada: 28.000 metri quadrati». «Muore il parco e muore anche l’altro elemento cardine della passata amministrazione di centrosinistra rappresentato dalla biblioteca-mediateca», hanno fatto notare i due esponenti del Pd, «in compenso arrivano le terrazze verso il mare, o almeno immaginano di vedere il mare. Ribadire l’assoluta contrarietà a questa visione provinciale e scheletrica dell’area di risulta che nega la realizzazione di un grande parco pubblico con funzioni culturali, è quasi un’ovvietà». «L’area di risulta», hanno osservato Di Pietrantonio e Del Vecchio, «non può diventare lo sfogatoio delle scorribande del duo Masci-Mascia, in cui il primo vi scarica il traffico di una semipedonalizzazione di corso Vittorio, anche in versione interrata e il secondo brama dall’idea di poter gettare la prima pietra del teatro finanziato dalla Fondazione PescarAbruzzo».

Dello stesso tenore le dichiarazioni del capogruppo di Fli Massimiliano Pignoli. «La giunta Mascia», ha affermato, «ha in mente grandi trasformazioni per le aree di risulta, ma anche questa volta i sogni non diventeranno realtà, visto che non ci sarebbero neanche i tempi tecnici per iniziare il restyling che l’amministrazione comunale ha sbandierato ai quattro venti». «Per quattro anni», ha concluso, «si è parlato di teatro, parcheggi, giardini, verde e tanto altro, ma poi alle parole non sono mai seguiti i fatti. Oggi, a distanza di così tanto tempo, il sindaco Mascia è tornato alla carica con proposte da libro dei sogni».

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