Porto, Chiodi scrive a Matteoli

14 Maggio 2011

Lettera al ministro per chiedere 20 milioni per il nuovo scalo

PESCARA. Il presidente della Regione Gianni Chiodi ha chiesto al governo i finanziamenti necessari per realizzare il progetto del nuovo porto canale. Lo ha fatto con una lettera, inviata direttamente al ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, in cui sollecita l'inserimento della proposta all'interno della nuova intesa generale quadro, in attesa del parere, previsto per il prossimo 26 maggio, della conferenza unificata Stato-Regioni.

Intanto, la situazione del porto canale è sempre più drammatica. Giovedì scorso, la Regione ha firmato l'autorizzazione per consentire di dragare altri 10mila metri cubi di fanghi. Ma ieri Luca Nicolaj, titolare dell'omonina ditta cui è stato affidato l'appalto di escavo dei fondali insabbiati, ha detto di non aver ricevuto alcun permesso. «Ho parlato due ore fa con il responsabile del provveditorato alle Opere pubbliche», ha affermato nel pomeriggio l'imprenditore, «mi ha raccomandato di sospendere il recupero dei fanghi, in attesa di conoscere l'esito delle analisi che, secondo le prime anticipazioni, dovrebbe indicare un peggioramento dell'inquinamento dei materiali». «A questo punto, da domani (oggi, ndr) fermerò i lavori, perché la macchina utilizzata per il trattamento del sedime è tarata per un altro tipo di inquinamento», ha aggiunto Nicolaj, «nel frattempo, mi è stato chiesto di intervenire all'imboccatura del porto per liberare una zona insabbiata. La sabbia prelevata sarà rigettata nel fiume».

Fonti dell'amministrazione, però, confermano che l'autorizzazione per l'escavo di altri 10mila metri cubi è stata firmata e quindi la ditta Nicolaj può continuare il dragaggio. E' il caos.

In compenso, il sindaco Luigi Albore Mascia e il consigliere regionale Lorenzo Sospiri si sono detti soddisfatti dell'iniziativa del presidente della Regione. Chiodi, in sostanza, chiede a Matteoli di accelerare l'iter per ottenere i fondi necessari per realizzare il progetto del nuovo porto, contenuto nel piano regolatore portuale. «Al fine di dare razionalità all'infrastruttura», scrive il presidente al ministro, «è stato predisposto il prg portuale, ed è attualmente in corso la procedura della Vas che prevede una serie di opere e tra queste la deviazione del porto canale e il suo prolungamento fino a sfociare oltre l'attuale diga foranea che permetterebbero di limitare notevolmente il fenomeno dell'insabbiamento e risolvere, quindi, il problema in maniera strutturale e non episodica». «Il costo degli interventi», conclude la lettera, «è stimato in 20 milioni di euro».

Mentre Chiodi pensa al nuovo progetto del porto canale, il dragaggio, che già procede a rilento, è destinato a fermarsi di nuovo. Lo scalo appare vicino al tracollo. I pescherecci si muovono con grosse difficoltà. Il traffico delle navi commerciali è stato bloccato da un anno per motivi di sicurezza. Riescono ad entrare solo le petroliere con carico ridotto. (a.ben.)

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