Porto, operatori dal prefetto

Il Forum dell'economia da D'Antuono per l'emergenza fondali
PESCARA. Il porto messo in ginocchio dai bassi fondali raccontato da chi lo vive - dagli operatori commerciali ai pescatori - e la richiesta di farsi da garante per il dragaggio sostenendo «i tempi brevi e certi».
L'emergenza del porto di Pescara arriva stamattina, alle 10.30, sul tavolo del prefetto Vincenzo D'Antuono che, nonostante il giorno di festa, l'anniversario dei 150 anni dell'Unità d'Italia, riceverà i delegati del Forum dell'economia e dello sviluppo: i rappresentanti degli operatori commerciali Sabatino Di Properzio, Bruno Santori e il rappresentante della marineria, Francesco Scordella, accompagnati dal presidente della Camera di commercio, Daniele Becci.
Saranno gli operatori direttamente danneggiati dai fondali troppo bassi a raccontare al prefetto qual è lo stato in cui versa il porto tra decine di aziende che stanno per chiudere, la cassa integrazione che si profila per la marineria, i rischi per la vita e i danni economici per pescatori e operatori commerciali.
Intanto, lunedì prossimo, riprenderanno i lavori di escavo: 1 milione e 900 mila euro stanziati dal provveditorato alle Opere pubbliche per escavare 20 mila metri cubi di sabbia. La ditta, che lavorerà giorno e notte, potrebbe essere ancora l'impresa Nicolaj che si è occupata di escavare i primi 2 mila cubi di sabbia, ma il nome dell'impresa sarà ufficializzato probabilmente domani. Stamattina, i delegati del Forum dell'Economia e dello sviluppo presenteranno a D'Antuono anche il documento sull'emergenza del porto incentrato su tre richieste: «I soggetti preposti al controllo e alla vigilanza delle operazioni di escavo assicurino la corretta ed efficace esecuzione delle operazioni proseguendo l'intervento nella darsena commerciale. Venga messa in sicurezza l'imboccatura del porto canale attraverso un adeguato intervento nei pressi della boa di segnalazione».
Ancora, chiederanno al prefetto di «conoscere al più presto i tempi esatti, i soggetti incaricati e le metodologie di effettuazione delle analisi propedeutiche ai successivi interventi di escavo nel porto canale e nel bacino commerciale e, inoltre, avere scadenze certe per l'effettiva assegnazione dei pieni poteri al commissario straordinario Adriano Goio». La prossima settimana, quindi, partirà il secondo intervento che, però, desta preoccupazione tra i balneatori preoccupati che i lavori di escavo possano inquinare le acque di balenazione durante l'estate.
Per questo motivo, l'intervento dovrà essere concluso a stretto giro per garantire l'avvio senza problemi della prossima stagione estiva. L'escavo dei fondali si svolgerà in tre turni, con la draga che preleverà sabbia anche di notte. E, intanto, si sta già pensando alla terza tranche di intervento per cercare di appianare l'emergenza del porto.
L'emergenza del porto di Pescara arriva stamattina, alle 10.30, sul tavolo del prefetto Vincenzo D'Antuono che, nonostante il giorno di festa, l'anniversario dei 150 anni dell'Unità d'Italia, riceverà i delegati del Forum dell'economia e dello sviluppo: i rappresentanti degli operatori commerciali Sabatino Di Properzio, Bruno Santori e il rappresentante della marineria, Francesco Scordella, accompagnati dal presidente della Camera di commercio, Daniele Becci.
Saranno gli operatori direttamente danneggiati dai fondali troppo bassi a raccontare al prefetto qual è lo stato in cui versa il porto tra decine di aziende che stanno per chiudere, la cassa integrazione che si profila per la marineria, i rischi per la vita e i danni economici per pescatori e operatori commerciali.
Intanto, lunedì prossimo, riprenderanno i lavori di escavo: 1 milione e 900 mila euro stanziati dal provveditorato alle Opere pubbliche per escavare 20 mila metri cubi di sabbia. La ditta, che lavorerà giorno e notte, potrebbe essere ancora l'impresa Nicolaj che si è occupata di escavare i primi 2 mila cubi di sabbia, ma il nome dell'impresa sarà ufficializzato probabilmente domani. Stamattina, i delegati del Forum dell'Economia e dello sviluppo presenteranno a D'Antuono anche il documento sull'emergenza del porto incentrato su tre richieste: «I soggetti preposti al controllo e alla vigilanza delle operazioni di escavo assicurino la corretta ed efficace esecuzione delle operazioni proseguendo l'intervento nella darsena commerciale. Venga messa in sicurezza l'imboccatura del porto canale attraverso un adeguato intervento nei pressi della boa di segnalazione».
Ancora, chiederanno al prefetto di «conoscere al più presto i tempi esatti, i soggetti incaricati e le metodologie di effettuazione delle analisi propedeutiche ai successivi interventi di escavo nel porto canale e nel bacino commerciale e, inoltre, avere scadenze certe per l'effettiva assegnazione dei pieni poteri al commissario straordinario Adriano Goio». La prossima settimana, quindi, partirà il secondo intervento che, però, desta preoccupazione tra i balneatori preoccupati che i lavori di escavo possano inquinare le acque di balenazione durante l'estate.
Per questo motivo, l'intervento dovrà essere concluso a stretto giro per garantire l'avvio senza problemi della prossima stagione estiva. L'escavo dei fondali si svolgerà in tre turni, con la draga che preleverà sabbia anche di notte. E, intanto, si sta già pensando alla terza tranche di intervento per cercare di appianare l'emergenza del porto.
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