Processo Ciclone, i tecnici comunali "Ecco le difformità nelle esecuzioni"

Parola all'accusa al processo sulle presunte tangenti al Comune di Montesilvano che nel 2006 ha portato all'arresto dell'allora sindaco Cantagallo. In aula la testimonianza di due tecnici dell'ufficio urbanistico

PESCARA. Nuova udienza, oggi, in Tribunale a Pescara del processo "Ciclone", su presunte  tangenti negli appalti pubblici al Comune di Montesilvano, che nel novembre 2006 ha portato all'arresto dell'allora sindaco Enzo Cantagallo e all'iscrizione sul registro degli indagati di assessori, funzionari, tecnici comunali ed imprenditori.

Al centro dell'udienza in particolare le opere di urbanizzazione inerenti alcuni accordi di programma con società degli imprenditori Vladimiro Lotorio e Antonio Camperchioli. Fra i testimoni citati dal pm Gennaro Varone: due tecnici dell'Ufficio urbanistico del Comune, i quali hanno riferito di aver riscontrato delle difformità nelle esecuzioni di alcuni lavori da parte delle due imprese. In qualche caso avrebbero accertato che le opere di urbanizzazione realmente realizzate, in particolare dalla ditta di Lotorio, erano di importo inferiore rispetto a quello previsto nel progetto.

Nel corso dell'udienza si è tornato a parlare anche dei rapporti tra Cantagallo ed il titolare della "Green Service", Bruno Chiulli, il quale ha più volte dichiarato di aver versato, per anni, tangenti all'ex sindaco e ad altri amministratori per assicurarsi gli interventi sul verde in città e per evitare ripercussioni sui pagamenti dovuti. Sulla questione è stato ascoltato, sempre come teste, Fabrizio D'Andreamatteo, responsabile amministrativo della "Green Service". D'Andreammatteo ha dichiarato sostanzialmente di non essere a conoscenza dei rapporti personali tra il suo titolare e Cantagallo.

Il processo riprenderà, dopo la pausa estiva, il prossimo 28 settembre.
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