Protestano gli studenti: lezioni in aule nel degrado 

Gli allievi del liceo Spaventa lanciano l’appello: «Aspettiamo i lavori da 5 anni» Lo storico istituto è per metà inagibile: «L’ascensore rotto a causa dei topi»

CITTÀ SANT’ANGELO. «Dal 2016 aspettiamo i lavori promessi e mai fatti. Adesso basta, così non si può andare avanti». Questa volta a parlare sono direttamente gli studenti del liceo Bertrando Spaventa di Città Sant’Angelo, una scuola che da cinque anni vede metà istituto inagibile e che continua ad attendere l’inizio dei lavori. «Noi studenti del liceo siamo sparsi in varie sedi, professori che fanno su e giù per il paese per raggiungere le classi, la nostra dirigente Lorella Romano che con i suoi collaboratori si trova a gestire ogni giorno problematiche come l’allagamento delle aule, non avere luoghi come le palestre e i laboratori o la rottura dell’ascensore dovuta ai topi che rosicchiano cavi», spiega Nicola Piccirillo, rappresentante degli studenti.
Da quello che racconta Piccirillo, ci sono ragazzi che da almeno tre anni frequentano lo Spaventa senza aver mai messo piede nella sede principale. Sono distribuiti tra le scuole Giansante, Ritucci e la mediateca, impossibilitati a fare altrimenti. «C’è chi ha finito le medie alla Giansante e ha iniziato il liceo, sempre alla Giansante», spiega con un sorriso amaro. «In questo modo tali ragazzi non hanno la possibilità di fare quella vita da liceali che viene concessa agli altri coetanei». E ancora: «Purtroppo ci troviamo tutti i giorni a rincorrere problemi: la scorsa settimana in seguito all'infiltrazione d’acqua la mia classe è stata messa in dad per effettuare lavori di manutenzione, che nulla c’entrano con quelli programmati dalla Provincia. Sapevamo che il 9 dicembre saremmo tornati allo Spaventa, invece ci è stato comunicato che in prima battuta saremo sparpagliati in altre scuole». Anche per questo lui, a nome di tutti gli alunni, è stato ricevuto dal sindaco Matteo Perazzetti: «Dopo l’incontro il primo cittadino ha scritto una lettera alla Provincia per sollecitare l’inizio della manutenzione». Ma non è tutto: nei mesi scorsi il problema è stato portato all’attenzione del prefetto di Pescara Giancarlo Di Vincenzo, fino ad arrivare a Roma, quando una delegazione ne ha parlato con il ministro Patrizio Bianchi. Ci sono state manifestazioni di piazza per cercare di scuotere l'interesse pubblico, ma fin qui non si registrano novità sostanziali. «Per tre anni non abbiamo detto nulla ma adesso è arrivato il momento di alzare la testa e gridare le nostre necessità e bisogni, perché ci siamo adattati e siamo andati avanti, ma adesso basta. Le condizioni in cui viene lasciato l’istituto Spaventa recano anche un danno d'immagine non indifferente e se non si vuol perdere una lunga e gloriosa storia bisogna intervenire subito».