Provincia, defenestrato Bernardini

Di Marco cambia il segretario generale, arriva Langiu ex collaboratore di Mascia

PESCARA. Antonio Di Marco, a quattro mesi dal suo insediamento alla presidenza della Provincia, ha deciso di cambiare il segretario generale, figura chiave per la macchina amministrativa. Se ne va Fabrizio Bernardini, arrivato cinque anni fa nell’ente per volere dell’ex presidente della giunta provinciale Guerino Testa. Di Marco ha deciso di sostituirlo con Antonello Langiu, segretario generale fino ad ottobre scorso in Comune. Anche lui, come Bernardini, era stato defenestrato per far posto a Carla Monaco, professionista apprezzata al Comune di Francavilla, il suo precedente incarico, nonché moglie dell’avvocato esterno del Comune di Pescara Carlo Montanino. Una sostituzione inaspettata anche quella di Bernardini, che in tutti questi anni ha ricoperto due cariche importanti, quella in Provincia e quella nell’ente d’ambito Ato, anche lì come segretario generale. Proprio per quest’ultimo incarico, Bernardini è finito in un’inchiesta della magistratura che ha riguardato il cosiddetto partito dell’acqua e solo nel processo di appello all’Aquila è riuscito a dimostrare la sua innocenza ottenendo la piena assoluzione.

Ma, sicuramente, non è per questo che Di Marco ha preferito sostituirlo. Indiscrezioni raccontano di rapporti molto tesi tra il presidente e il segretario generale uscente, considerato, tra l’altro, molto vicino al Pd, il partito di Di Marco.

Al contrario di Langiu, che è arrivato in Comune nel gennaio 2013 su segnalazione del senatore del Nuovo centrodestra Federica Chiavaroli. Langiu, sostituito dal sindaco Marco Alessandrini ad ottobre, cioè a pochi giorni dalla scadenza dei 120 giorni dall’insediamento del primo cittadino fissati dalla legge per la sostituzione del segretario generale, ora ha trovato finalmente un nuovo posto di lavoro. Resta, per ora, a disposizione del ministero Bernardini, in attesa di un nuovo incarico. «Il mio è stato un normale avvicendamento, così come stabilisce la legge», ha commentato, «ma non è stato per qualche demerito, anzi il presidente mi ha fatto sapere di aver apprezzato molto il mio lavoro».(a.ben.)

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