Provincia: Testa indagato, rispunta Mancini

L’inchiesta sull’urbanistica rimescola le carte sulle candidature del centrodestra.

PESCARA. «E’ una storia vecchia, uscita due anni fa sui giornali. Io non ho proprio nulla da temere, sono ancora il candidato del Pdl alla presidenza della Provincia, fra due giorni ci sarà l’ufficializzazione». Guerino Testa, consigliere comunale ed ex coordinatore provinciale di Forza Italia, non si scompone nonostante le ultime complicazioni: anche il suo nome è finito infatti nella lista degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sull’urbanistica aperta dalla procura di Pescara.

«Poca cosa se tutto dovesse esaurirsi qui», commentano anche negli ambienti del centrosinistra. Si parla infatti di un contributo elettorale di 500 euro elargito a Forza Italia dal costruttore Aldo Primavera, di cui si sarebbe persa in parte traccia nei vari passaggi bancari. Testa dovrà chirire nei prossimi giorni la sua posizione in ordine al ruolo di segretario provinciale del partito ricoperto al momento del versamento del contributo. Ma l’avviso di garanzia c’è, e questo non ha messo al riparo dagli attacchi politici il candidato designato alla presidenza della Provincia. Soprattutto quelli che arrivano dalla stessa coalizione di centrodestra, se non dal suo stesso partito.

Si parla di una fronda già aperta dal capogruppo alla Provincia, Vincenzo Berghella e dall’ex vice sindaco Gianni Teodoro, leader dell’omonima lista civica, pronti a chiedere ai vertici del Pdl di cambiare “cavallo”. Testa aveva soffiato la candidatura sul filo di lana ad un altro nome accellente del centrodestra, il segretario regionale dell’Ugl Geremia Mancini che ieri ha preferito non commentare. Ma è chiaro che se l’avviso di garanzia che ha raggiunto l’ex coordinatore provinciale di Forza Italia dovesse creare ulteriori imbarazzi nel Pdl, Mancini è pronto a tornare in campo.

Una questione giudiziaria che diventa politica, anche se Testa, che sarà interrogato nei prossimi giorni in ordine ai fatti contestati, potrebbe chiarire la sua posizione davanti ai magistrati. Se le accuse a suo carico dovessero cadere, il caso “politico” si chiuderebbe qui. Nel centrosinistra siamo invece alle ultime battute per le candidature a Palazzo dei Marmi e al Comune. Pd e Italia dei Valori torneranno ad incontrarsi oggi per cercare di smussare gli angoli. Per la corsa alla presidenza della Provincia il Pd insiste sul nome dell’ex assessore regionale Donato Di Matteo.

Il partito di Di Pietro su quello dell’imprenditrice Antonella Allegrino, figlia dell’ex sindaco della Dc Domenico Allegrino. Per quel che riguarda la candidatura a sindaco, il segretario cittadino del Pd, Gianluca Fusilli è alle prese con un ultimo tentativo: un nome del mondo del volontariato da convincere. Ma in pole position c’è sempre l’assessore Marco Alessandrini.