Qualità della vita, in crescita rapine e omicidi a Pescara

Il capoluogo adriatico arretra nella classifica di Italia Oggi: è terza in Abruzzo

PESCARA. A Pescara si vive peggio che nelle altre città abruzzesi. Il capoluogo adriatico scende nella classifica sulla qualità della vita del quotidiano Italia Oggi, che posiziona la provincia al 69º posto su 103. Solo Chieti è ancora più in basso. Maglia nera per quanto riguarda la criminalità: in aumento gli omicidi dolosi e il traffico di droga.

Quattro posizioni più in basso rispetto al 2010. Pescara brilla negativamente per tasso di dicoccupazione: 67º posto contro il 62º dell'anno precedente, con un numero di imprese cessate ogni 100 che ci spinge fino al 74º posto (eravamo al 35º nel 2010).

Il Rapporto Qualità della vita, realizzato in collaborazione con l'università La Sapienza, premia Trento, Bolzano e Pordenone, che occupano rispettivamente i primi tre posti della classifica generale. Ma a parte queste sacche di buon vivere, il resto del Paese peggiora: sono 45 le province nelle quali si vive in modo buono o accettabile (erano 55 lo scorso anno), 58 quelle in cui la qualità della vita è scarsa o insufficiente (48 nel 2010), ultima Trapani. L'Aquila è al 62º posto, Teramo al 66º, Chieti al 73º.

L'indagine tiene conto di nove dimensioni di analisi: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero, tenore di vita.

Su Pescara è allarmante il dato degli omicidi dolosi per 100mila abitanti: con lo 0,94 la provincia retrocede dal primo posto del 2010 al 70º del 2011. Fondo classifica anche per quanto riguarda i tentati omicidi per 100mila abitanti: 4,37 e 99ª posizione. In aumento esponenziale i reati connessi al traffico di stupefacenti che la fanno scivolare dal 79º posto del 2010 alla 94ª posizione. Pescara è la peggiore delle abruzzesi per quanto riguarda le violenze sessuali: 91º posto in classifica, lo stesso dell'anno prima. Per lo sfruttamento della prostituzione 87º posto, 81º per scippi e borseggi. Diminuiscono i furti d'auto che comunque nell'anno appena finito sono stati 289, come pure quelli in appartamento (162). E scende di un posto, finendo al 94º, per le estorsioni, e addirittura al penultimo posto nella classifica nazionale per rapine in banche e uffici postali. Peggio solo Lodi.

Le cose non vanno meglio nel settore ambientale, importante per giudicare la qualità della vita in città. Pescara perde il più alto numero di posizioni, ben 12 a distanza di un anno, finendo al 77º posto. Aumentano le polveri sottili: si passa dal 61º posto del 2010 al 70º per il Pm 10, mentre per il biossido di azoto la provincia è addirittura all'83º posto. Meglio per quanto riguarda la presenza dei nitrati nelle acque: 12º posto. Per quanto riguarda le piste ciclabili, si scende di tre posizioni fino al 59º posto, come pure diminuiscono le zone a traffico limitato. In miglioramento invece la presenza di isole pedonali e il tasso di raccolta differenziata. Peggiore indice di questo settore è quello relativo alle politiche energetiche, praticamente assenti. La provincia passa dal 56º posto del 2010 al 93º del 2011. È alto in provincia anche il disagio sociale. Si passa dal 28º posto al 35º, con un aumento degli infortuni sul lavoro per mille occupati (36,12). Pescara ha anche il triste primato tra le abruzzesi per morti a causa di tumore (31º posto).

Nell'indice affari e lavoro, passiamo dalla 63ª posizione alla 69ª, in quello della popolazione perdiamo 20 posizioni e siamo al 72º posto, meglio per i servizi, dove guadagnamo una posizione (63º posto), la stessa del sistema salute. Lieve peggioramento per la dimensione del tempo libero, che ci vede scendere dal 18º al 19º posto ma è sicuramente questo il settore dove andiamo meglio, mentre scendiamo di 12 posizioni e ci attestiamo al 67º posto per il tenore di vita. Un esempio: l'importo medio della pensione pro capite è di 608 euro.

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