Quattro anziani di Spoltore dimenticati in autostrada 

I viaggiatori lasciati dal bus a Bologna di ritorno dall’Austria. E i bagagli? Dal 17 maggio sono fermi a Francoforte

PESCARA. Abbandonati in un autogrill, sull’autostrada, nelle vicinanze di Bologna. E poi lasciati senza valigie per 40 giorni, nonostante i solleciti. Ha il sapore dell’assurdo l’episodio di cui sono stati protagonisti quattro anziani di Spoltore che sono stati costretti a rivolgersi all’associazione di consumatori Adiconsum, guidata da Alberto Corraro, per ottenere assistenza. Ma fino a ieri pomeriggio nessuno ha mai risposto ai solleciti di Corraro che ripercorre, denunciandola, la vicenda «sconcertante», così come è stata ricostruita dai protagonisti.
Il 15 maggio, spiega, un pullman della Flixbus, partito «in ritardo rispetto all’orario», lascia Bregenz (Austria) alla volta di Pescara. La prima tappa con possibilità di scendere dall’autobus avviene all’area di servizio Autogrill di Bologna Casalecchio, dove il mezzo si ferma per 15 minuti, dopo un viaggio di otto ore di fila. I quattro anziani, prosegue Corraro, scendono per andare in bagno e si trattengono 5 minuti in più del previsto: un tempo accettabile, vista l’età, commenta il rappresentante dell’associazione facendo notare che durante la sosta uno dei quattro scivola sul bagnato e viene soccorso dai famigliari. In più, perdono un po’ di tempo, tra bagno e bar. Poi, quando si dirigono all’autobus, non lo trovano, è ripartito «da circa cinque minuti». Si rivolgono alla polizia e prendono un taxi per raggiungere la stazione ferroviaria di Bologna, dove attendono il treno per Pescara. Quando arrivano in città aspettano alla stazione centrale l’autobus della Flixbus, quello su cui dovevano viaggiare anche loro. Vogliono ritirare i bagagli ma non li trovano. Lì scoprono che allo scalo di Roma Tiburtina l’autobus è stato sostituito da un altro mezzo per la tratta fino a Pescara, e i bagagli dei «quattro sfortunati», come li chiama Corraro, tornano indietro. «Sono fermi a Francoforte dal 17 maggio e non sono stati ancora restituiti ai legittimi proprietari, nonostante le numerose telefonate di protesta» degli interessati a cui si sono aggiunte le mail dell’associazione di consumatori.

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L’Adiconsum ha chiesto «l’immediata ed urgente restituzione dei bagagli e il rimborso di 220 euro spesi per il taxi e il viaggio di ritorno in treno». Corraro ha scritto tre volte e non ha ottenuto risposta: nella prima mail ha raccontato l’accaduto e sollecitato la restituzione di valigie e soldi, mentre nella seconda e nella terza mail ha alzato i toni, contestando il comportamento di Flixbus e parlando di bagagli «illegittimamente sequestrati alle famiglie abbandonate sull’autostrada». «Chi svolge un servizio di pubblica utilità ed è dotato di un codice di condotta commerciale, non può e deve sottrarsi al confronto ed è proprio nelle situazioni di difficoltà che si misura la capacità di intervenire per risolvere i problemi degli utenti», ha scritto Corraro all’operatore low cost.
Non ricevendo alcun cenno (se non le mail arrivate da un risponditore automatico che attesta la presa in carico della comunicazione) Corraro si è rivolto al Centro, sperando che la compagnia risolva il caso. «Una famiglia di quattro persone», dice amareggiato Corraro, «non può essere lasciata in un’area di sosta. Ed è pazzesco che la Flixbus non sia in grado di riportare i bagagli in Italia, nonostante l’organizzazione di cui dispone a livello europeo. Magari l’azienda ci fornirà una versione diversa dei fatti ma devo dire che in tanti anni di attività non mi era mai accaduto prima. E sono stupito che non abbia ottenuto risposta neppure il Centro europeo consumatori di Roma, a cui mi sono rivolto. Adesso mi chiedo: che altro posso fare?». Non mancano i precedenti con pescaresi coinvolti: cinque ore di attesa in aeroporto, per un volo Tenerife-Pisa, sono costate a una compagnia aerea irlandese un lauto risarcimento a favore di una coppia pescarese. Un altro caso riguarda una ragazza pescarese che ha prenotato online una stanza in un villaggio pugliese ma quando è arrivata a destinazione ha trovato ben altri servizi rispetto a quelli "superior" pubblicizzati sul sito internet della struttura turistica. Poi ci sono i tanti disservizi che si ritrovano a fronteggiare i viaggiatori dei mezzi di trasporto su gomma, con gli autisti che macinano chilometri senza mai staccare l'orecchio dal telefonino o senza consentire una sosta di ristoro.
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