Razzi, il sesso e i giovani d’oggi: “Sono tutti effeminati” / Video

4 Aprile 2014

“Io non ho mai usato il preservativo”, il senatore abruzzese, autore del progetto di legge sulle Operatrici di assistenza sessuale, ai microfoni della Zanzara su Radio 24

Tutto quello che (forse) avreste voluto sapere sul sesso e Antonio Razzi. E' una partecipazione a tutto campo, e davvero senza filtri, quella del senatore FI a La Zanzara su Radio 24. Tema, appunto, il sesso: dalle prostitute al safe sex, dall'arte della seduzione alla prima volta. Il tutto, ovviamente, con il punto di vista, e il fraseggiare, dell'ex Responsabile.

«Se il preservativo si è rotto, può succedere che un bambino o una bambina può venire, non si sa», considera il parlamentare che affronta la questione sesso sicuro considerando che «se, oppure, stanno malati, possono portare le malattie ad altri: lui la porta a casa, lei ad altri uomini». Ma lei ha mai usato un preservativo, chiedono Giuseppe Cruciani e David Parenzo: «No, mai. E perché lo devo adoperare?». Razzi spiega il progetto di legge sulla legalizzazione della prostituzione appena presentato al Senato, e la trasmissione ricorda che nel testo «c'è scritto testualmente che “l’eventuale danneggiamento del profilattico deve essere denunciato alle autorità competenti entro il primo giorno feriale successivo all'evento”».

La proposta è finalizzata a disciplinare la prostituzione, ovvero “l'attività remunerata di operatore di assistenza sessuale (Oas)”: «Questa idea - dice ancora Razzi - mi è venuta in mente perché una volta ho passato sulla Salaria a Roma e ne ho visto di cotte e di crude: erano tutte donne nude con le tette di fuori, una cosa scandalosa». La proposta e' stata presentata nel 2006 e nel 2008 «ma - puntualizza - non me l'ha filata nessuno. Meno male che c'è la Lega che appoggia la mia idea. Dobbiamo salvaguardare le donne che vengono sfruttate, soprattutto dai grandi personaggi».

«Le Oas - rivendica Razzi - fanno un'opera di bene: magari ci sono tanti uomini che hanno paura di affrontare una donna e vanno lì e si sfogano. I giovanotti che vanno per la prima volta, lo piglieranno pure per i fondelli, ma per la donna ci sarà anche la soddisfazione di, come diciamo noi, sverginare l'uomo». Insomma, «le Oas fanno quasi da mamma».

«Purtroppo - ricorda - quando ero giovane questi posti non ci stavano. In Svizzera, quando ero giovane, siccome ero un gran ballerino, allora 'andando ballando' ne conquistavo di ragazze a centinaia". E peccato che, dice Razzi, «oggi, invece i giovani sono effeminati. Allora c'erano uomini veri, gli italiani erano avvantaggiati perché avevano il 'savarfe'».