fanfare e delegazioni dal reatino

Regione al plurale per le penne nere

L’AQUILA. La Fanfara di Borbona, gruppi da Cittaducale e da Amatrice, fin giù a San Salvo e su su a Isola del Gran Sasso. Dalla Maiella al Terminillo, per le penne nere l’Abruzzo è al plurale, gli...

L’AQUILA. La Fanfara di Borbona, gruppi da Cittaducale e da Amatrice, fin giù a San Salvo e su su a Isola del Gran Sasso. Dalla Maiella al Terminillo, per le penne nere l’Abruzzo è al plurale, gli Abruzzi. E poi ci sono anche i cugini molisani, presenti con una foltissima delegazione. Del resto, nello statuto dell’Ana si parla di “Aquila degli Abruzzi” nell’elencazione ufficiale delle nove zone geografiche di riferimento per la ramificata e gerarchica organizzazione territoriale – emanazione di quella nazionale – che ha avuto l’onore di ospitare l’edizione numero 88 dell’Adunata.

E così, l’imponente corteo degli alpini all’Aquila ha visto sfilare anche Amatrice e Cittaducale e altri gruppi di zone limitrofe, territori attualmente ricadenti nella Regione Lazio ma fino al 1927 a pieno titolo in Abruzzo, essendo appartenuti alla provincia dell’Aquila. Un motivo in più per sottolineare la pluralità di voci e di dialetti che si sono avvertiti nel corso della sfilata. Eventi collaterali legati all’Adunata, come l’esibizione di cori e fanfare, si sono infatti tenuti ad Antrodoco, Borgorose e Leonessa.(e.n.)

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