Resta un mistero la scomparsa di Antonio, trovato morto in una casa di comunità

Loreto Aprutino. Eseguita l’autopsia sul corpo del 47enne Antonio Magistro: ora si attende l’esito degli esami tossicologici
LORETO APRUTINO. È ancora un mistero la morte di Antonio Magistro, il 47enne di Pescara trovato senza vita all’interno di una casa di comunità, a Loreto Aprutino, dove stava seguendo un percorso di recupero da oltre un anno. Magistro è crollato sul pavimento della sua stanza e il corpo è stato trovato ormai senza vita dal suo compagno di stanza. A una prima ipotesi di malore, si affianca ora l’ombra più inquietante: ovvero quella dell’assunzione di cocaina nelle ore precedenti al decesso. L’autopsia, eseguita dal medico legale Davide Girolami all’obitorio di Pescara, ha previsto numerosi prelievi, compresi quelli per l’esame tossicologico. I risultati saranno pronti entro 90 giorni e potrebbero chiarire se Magistro abbia assunto cocaina prima della morte. Una dose di circa dieci grammi è stata infatti ritrovata dai carabinieri durante la perquisizione della stanza. Il sospetto è che proprio quella sostanza possa aver giocato un ruolo decisivo nel collasso improvviso dell’uomo, anche se per ora l’ipotesi principale resta quella di un arresto cardiaco. La famiglia, assistita dall’avvocato Gianluigi Amoroso, chiede chiarezza e verità. L'inchiesta, intanto, va avanti nel massimo riserbo. S’indaga anche su telefonino scomparso che Antonio Magistro avrebbe usato più volte all’interno della casa di comunità per delle chiamate. Libero professionista, specializzato nel settore delle pratiche assicurative, Antonio Magistro era originario della zona di Porta Nuova, a Pescara. Poi, la caduta nel tunnel della droga che lo aveva portato nella casa di comunità. La sua morte improvvisa ha colpito la comunità e riacceso i riflettori sulla gestione delle strutture di recupero.