Rifiuti, chiesto il processo per Sospiri

Indagine Ecoemme, la procura vuole il rinvio a giudizio anche per Cordoma e altri 7

PESCARA. La procura ha chiesto il processo per Lorenzo Sospiri, consigliere comunale e regionale del Pdl, e per il sindaco di Montesilvano Pasquale Cordoma. L'inchiesta sui rifiuti dell'Ecoemme di Montesilvano arriva a una svolta: Sospiri, Cordoma e altri sette tra politici e imprenditori dell'immondizia sono accusati di corruzione. Sotto accusa il monopolio in mano alla Deco spa dei Di Zio. A tre anni dall'apertura del fascicolo, l'inchiesta sull'Ecoemme - società pubblica-privata per la raccolta dei rifiuti di Montesilvano, composta da Comune (49,86 per cento), Comunità montana Vestina (2,31) e Deco spa di Spoltore (47,83) - giunge a un bivio con la richiesta di rinvio a giudizio, firmata l'8 luglio scorso dalla pm Anna Rita Mantini, a carico di nove tra amministratori e imprenditori.

GLI INDAGATI Con Sospiri e Cordoma, sono indagati il sindaco di Farindola Antonello De Vico, il presidente di Ambiente spa ed esponente del Pd Massimo Sfamurri, l'avvocato Fabio Savini, ex vicepresidente del cda dell'Ecoemme, e Paolo Cucculelli, tecnico della Comunità Vestina. L'indagine coinvolge i Di Zio: sono indagati Ettore Ferdinando Di Zio, titolare dell'impresa dei rifiuti con il fratello Rodolfo (indagato nel filone teramano dell'inchiesta con l'ex assessore regionale alla Sanità Lanfranco Venturoni, oggi capogruppo del Pdl), il nipote Ettore Paolo Di Zio, ex consigliere del cda Ecoemme, e Giordano De Luca, genero di Di Zio ed ex consigliere del cda Ecoemme e della società Ecologica srl. La squadra mobile, due volte, il 25 giugno 2010 con l'ex dirigente Nicola Zupo, e il 3 gennaio scorso con il successore Pierfrancesco Muriana, avrebbe voluto far scattare gli arresti domiciliari per Sospiri e Cordoma ma la procura non ha ritenuto necessarie le esigenze cautelari.

7 MILIONI DI EURO Secondo l'accusa, l'Ecoemme è stata gestita «in palese illegalità» dal giorno della sua nascita, il 7 agosto del 1998 senza una gara d'appalto: una «posizione egemonica e monopolistica», sostiene la procura, che ha garantito ai Di Zio «un vantaggio di sette milioni di euro» in dieci anni. Con l'Ecoemme ancora in piedi nonostante la procura la consideri una società cessata al 31 dicembre 2006, Sospiri e Cordoma sono accusati di aver favorito il predomonio dei Di Zio nel settore dei rifiuti. In cambio di cosa? Sospiri, dice la procura, ha ricevuto 10 mila dalla Deco il 28 ottobre del 2008 in vista delle elezioni regionali. Un contributo «su dichiarata indicazione» del senatore Pdl Fabrizio Di Stefano (indagato nel filone teramano). Per la procura, Sospiri e Cordoma hanno beneficiato anche di «consulenze a vantaggio di professionisti amici».

SOSPIRI E CORDOMA Quella sull'Ecoemme non è l'unica inchiesta che coinvolge Sospiri e Cordoma. Da una parte, Sospiri, il politico che più di tutti ha voluto che Cordoma fosse il candidato sindaco nel 2007 dopo la bufera giudiziaria che ha travolto la giunta di centrosinistra di Enzo Cantagallo; dall'altra Cordoma, l'alleato fidato che non ha mai rinnegato il patto politico. Secondo un'informativa della squadra mobile, negli altri tre procedimenti penali che coinvolgono Cordoma «il manovratore è sempre lui, Sospiri». Il primo procedimento è la sostituzione del dirigente comunale ai Lavori pubblici di Montesilvano Costantino Di Donato con Bellafronte Taraborrelli: «Fu imposta a Cordoma nel corso di un pranzo di partito in cui tra i presenti c'era per l'appunto Sospiri». Sul siluramento di una psicologa, «Sospiri indicava a direttore dell'Azienda speciale (e Cordoma puntualmente lo nominava) il medico e uomo di An Nicola Grimaldi». L'inchiesta sui concorsi truccati con le soluzioni passate ai candidati amici la notte prima degli esami, dice la squadra mobile, «suffragava lo stretto legame tra i due, protagonisti di una miserabile operazione truffaldina ad appena sette mesi dall'elezione a sindaco».

IL DIETROFRONT Tornando all'Ecoemme, la procura dice che Cordoma, dopo un «assalto al ripristino della legalità» nella società, è tornato sui suoi passi fino a «esautorare» il presidente Domenico Di Carlo e a scaricare Maria Cuoccio, il revisore che ha denunciato le presunte illegittimità. Perché? Il dietrofront è maturato a ridosso del 28 ottobre 2008, stesso giorno del finanziamento a Sospiri. E la gara d'appalto per sostituire la Deco nell'Ecoemme? È partita il 3 gennaio scorso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA