Rifiuti, stop alle udienze per le elezioni

Sospiri fa fermare l’udienza preliminare sull’Ecoemme per gli impegni della campagna elettorale

PESCARA. Il processo sui rifiuti di Montesilvano va in pausa elettorale: ieri, durante l’udienza preliminare sull’Ecoemme che si trascina da più di un anno, Lorenzo Sospiri, consigliere regionale Pdl e capo pescarese del partito, ha chiesto e ottenuto di mettere il procedimento in stand-by causa campagna elettorale. Al contrario di quanto accaduto al tribunale di Milano – i giudici del processo Ruby hanno rigettato l’impedimento di Berlusconi e degli avvocati dell’ex premier, Niccolò Ghedini e Piero Longo, candidati, uno alla Camera e l’altro al Senato ma hanno detto sì a ridefinire il calendario delle udienze –, a Pescara è passata l’impostazione dettata da Sospiri, rappresentato dall’avvocato Federico Squartecchia. Ma al contrario di Berlusconi, Ghedini e Longo, Sospiri non è candidato, né alla Camera né al Senato, anche se è stato in prima fila nella rivolta pescarese contro le liste e le scelte del governatore Gianni Chiodi per salvare i big teramani del partito.

Durante l’udienza di ieri – dopo le richieste del pm Anna Rita Mantini che ha chiesto il processo per Sospiri, per l’ex sindaco di Montesilvano Pasquale Cordoma e per altri 7 tra politici, imprenditori e tecnici – la parola sarebbe dovuta passare alle difese degli imputati. Ma così non è stato: si riprenderà dopo le elezioni, il 12 marzo prossimo.

Con il rinvio di ieri, l’udienza preliminare davanti al gup Luca De Ninis diventa sempre più a ostacoli: va avanti da oltre un anno visto che è cominciata il 16 dicembre del 2011, dopo la falsa partenza del primo rinvio (11 ottobre 2011). Secondo il calendario aggiornato ieri, il 12 marzo prossimo il giudice potrebbe ascoltare prima le difese e poi decidere sui possibili rinvii a giudizio.

L’indagine sull’Ecoemme, la società pubblico privata dei rifiuti di Montesilvano composta da Comune, Deco e Comunità montana Vestina, chiama in causa anche Massimo Sfamurri, presidente di Ambiente Spa, Antonello De Vico, sindaco di Farindola, Ettore Paolo Di Zio, ex consigliere del cda dell’Ecoemme, Ettore Ferdinando Di Zio, imprenditore, Fabio Savini, ex vice presidente del cda di Ecoemme, Paolo Cucculelli, tecnico della Comunità Vestina, Giordano De Luca, ex consigliere del Cda di Ecoemme. I 9 imputati devono rispondere tutti di corruzione. Un sistema, così ipotizza la procura, per favorire un presunto monopolio dei rifiuti in mano ai Di Zio. ©RIPRODUZIONE RISERVATA