Rigopiano, Farindola querela Charlie Hebdo

Il Comune contro il giornale satirico francese dopo la vignetta con la morte sugli sci. Il sindaco Lacchetta segue l'esempio del sindaco di Amatrice

FARINDOLA. È stata depositata presso la procura del tribunale di Rieti la denuncia querela del sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, nei confronti «di ignoti autori della vignetta e dei direttori responsabili della testata» del periodico francese Charlie Hebdo, in riferimento alla rappresentazione della tragedia dell'hotel Rigopiano: nel disegno si vedeva la morte in sci con due falci al posto delle racchette; il testo recitava «Italia: la neve è arrivata. Non ce ne sarà per tutti».

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La decisione di presentare querela era stata presa in linea con la decisione dei mesi scorsi presa dopo la tragedia di Amatrice (Rieti). Il periodico satirico si rese autore, anche in quella occasione, di una vignetta ritenuta offensiva. Pertanto era stato convenuto di procedere alla querela nelle stesse modalità decise allora dal sindaco Sergio Pirozzi, «per intraprendere un percorso che vede unite le due comunità in un momento di difficoltà, cordoglio e speranza».

Venerdì scorso si è riunito il consiglio comunale di Farindola e, in quell'occasione, è stato affidato l'incarico a un avvocato per tutelare il Comune. Il sindaco ha detto: «Abbiamo perso padri, fratelli, figli, amici. Abbiamo perso un pezzo di cuore, la famiglia di Rigopiano, formata da ragazzi straordinari che condividevano lo stesso sogno e lo stavano realizzando. Il papà di questa famiglia, Roberto, è morto insieme agli altri lottando fino all’ultimo contro una natura selvaggia e contro un territorio che non aveva nulla da offrire se non la sua amena bellezza».

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Il sindaco ha detto che Farindola non può essere il capro espiatorio della tragedia: «Non possiamo accettare di passare per i colpevoli di turno per quello che è accaduto. Farindola è stata la trentesima vittima di questa sciagura. Sarà difficile ripartire, difficile dare un futuro ai nostri cittadini e ricreare quello sviluppo che Roberto Del Rosso e i suoi famigliari avevano portato nell'hotel Rigopiano. Ma non ci stiamo a fare i capri espiatori, vogliamo la verità. Se ci sono responsabilità è giusto che vengano approfondite e accertate in sede giudiziale, ma non possiamo subire processi mediatici». Dopo i momenti dedicati al ricordo della tragedia del 18 gennaio, quando una valanga ha travolto l'hotel Rigopiano, lasciando 29 vittime e 11 sopravvissuti, un cenno alle difficoltà che il comprensorio vive ancora oggi. «La situazione resta critica per le numerose frane delle ultime ore, con la strada provinciale 10 interrotta prima dell'ingresso al centro storico del paese e disagi anche per la rete idrica, con problemi soprattutto nella vallata». Nei giorni scorsi, l'ultima polemica sulla tragedia ha riguardato l'annuncio di una fiction sul disastro: la decione della Taodue di Pietro Valsecchi ha innescato la reazione dei parenti delle vittime.