Ripascimento, la ditta chiede i danni

Pretende un risarcimento di 3,4 milioni dal Comune per i lavori bloccati

PESCARA. Il ripascimento delle spiagge di Porta Nuova rischia di costare caro all'amministrazione comunale. La ditta Rossi Renzo costruzioni, di Marcon, avrebbe chiesto all'ente un risarcimento danni, di ben 3 milioni 345mila euro, a causa della sospensione dei lavori. «Affronteremo la richiesta con il nostro ufficio legale», ha affermato il sindaco Luigi Albore Mascia, che proprio ieri ha avuto un incontro con una rappresentanza dei balneatori, molto preoccupati per la stagione turistica, cominciata ufficialmente lunedì scorso.

«Il ripascimento della riviera sud», ha spiegato il primo cittadino, «è stato condotto nella massima trasparenza e serietà, dopo aver atteso l'arrivo delle analisi dell'Arta, che hanno certificato la buona qualità dei materiali utili per la ricarica della spiaggia del lungomare di Porta Nuova. A fronte dell'indagine aperta dalla magistratura per verificare la qualità della sabbia utilizzata, in seguito a un esposto, abbiamo ritenuto doveroso sospendere il cantiere proprio per rispetto del lavoro condotto dalla stessa procura, in attesa di conoscerne gli esiti». «Resta il rammarico», ha proseguito Mascia, «per non aver potuto portare a termine le opere, comunque fondamentali per la tranquillità dei nostri operatori».

Ma i balneatori sono sul piede di guerra. L'amministrazione comunale rischia di ritrovarsi, oltre ai danni chiesti dalla ditta, anche la richiesta dei risarcimenti degli stabilimenti balneari. I concessionari più vicini al confine con Francavilla dovranno passare l'intera stagione con una spiaggia ridotta all'osso a causa dell'erosione.

Il ripascimento avrebbe portato un po' di beneficio e invece l'appalto, che prevede l'utilizzo della sabbia recuperata con il dragaggio del porto turistico, è stato bloccato. A pochi giorni dall'apertura dell'inchiesta, in cui risultano cinque indagati, tra cui Riccardo Colazilli, nominato da appena un mese responsabile del porto turistico e Sergio Angelini, direttore dei lavori, il Comune ha deciso di sospendere i lavori. La procura ha effettuato delle analisi per verificare se la sabbia poteva essere utilizzata per il ripascimento. Nel frattempo, è cominciata la stagione balneare e l'amministrazione ha dato ordine di bloccare definitivamente l'intervento.

Intervento, dal costo complessivo di 162mila euro, che doveva essere svolto in due tranche. La prima, a carico del porto turistico Marina di Pescara, per 20mila metri cubi di sabbia; la seconda, per altri 15mila, a carico del Comune. Ora, nel giro di qualche giorno, verranno smantellate tutte le attrezzature dalla spiaggia.

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