PESCARA

Rubano le marmitte, arrestati due ladri pescaresi

Presi in via Nenni mentre smontano il catalizzatore da un’auto. In aumento i colpi del genere: è l’affare dei metalli rari

PESCARA. Due ladri di catalizzatori e metalli preziosi arrestati mentre stavano smontando la marmitta da un’auto parcheggiata in via Nenni, a San Donato. Il doppio arresto eseguito dagli agenti della Volante della polizia, sabato mattina, alza il velo su un’emergenza cittadina: c’è un’impennata di furti di catalizzatori, messi a segno anche in pieno giorno, dalle macchine in sosta nei parcheggi e lungo le strade.

Da settimane, gli episodi si susseguono: si parla di almeno un paio di colpi al giorno con le auto costrette a essere caricate sui carriattrezzi e portare dai meccanici per evitare il rischio di incendi durante la marcia. I due ladri, uno di 22 anni e l’altro di 32, entrambi pescaresi residenti a Rancitelli, sono accusati di tentato furto aggravato: questa mattina, in tribunale, è in programma l’udienza di convalida degli arresti.

Il furto dei catalizzatori è un fenomeno in crescita in tutta Italia e nel resto del mondo – in America dai 4mila casi del 2019 si è passati l’anno successivo a oltre 14mila – e il perché si spiega con il valore dei metalli rari contenuti nella scatola: ad attirare i ladri è proprio la presenza di platino, palladio e rodio, materiali che valgono più dell’oro.

Un grammo di rodio è quotato a oltre 450 euro, mentre il palladio a circa 80 euro e il platino a 30 euro. In ogni marmitta catalitica si trovano circa 1,5 grammi di platino, 0,6 di palladio e 0,02 di rodio, ma le percentuali possono essere ancora più elevate: si può andare dai 6 ai 30 grammi di metalli rari a seconda della dimensione del motore. Un guadagno facile per un’operazione che non richiede troppa esperienza: basta alzare la vettura con un cric, allungarsi sotto e tagliare il catalizzatore lungo i lati con una sega speciale.

Le vetture più gettonate sono le Smart, da cui estrarre il pezzo si rivela abbastanza semplice: nei giorni scorsi, a Porta Nuova, una Smart è finita nel mirino dei ladri che, per rubare il catalizzatore, hanno distrutto anche un paraurti; anche le Mini Cooper, soprattutto a benzina, sono richieste e un furto è stato consumato venerdì in via Tiburtina; anche i suv, per via della loro altezza da terra, sono spesso oggetto di furto; fra i veicoli più a rischio poi ci sono modelli Euro 4, 5 e 6. Nelle settimane scorse, i ladri hanno colpito anche a Montesilvano. A Chieti sono stati depredati dieci mezzi della Formula Ambiente, la ditta dei rifiuti.

Il tempo è un fattore chiave: l’operazione può richiedere almeno 7-8 minuti. Una durata che, in pieno giorno, potrebbe insospettire i passanti. Ma i ladri contano sull’effetto “luce del sole”: operano come se fossero dei normali meccanici chiamati dai proprietari appiedati. Ma sabato i poliziotti hanno capito che i due non stavano riparando un guasto e li hanno arrestati.