Sì alla settimana corta negli istituti superiori di tutta la provincia 

Proposta del presidente De Martinis ai dirigenti, no del Tito Acerbo «Così possiamo abbattere i costi. Adesso, lavoriamo per i trasporti»

PESCARA. A lezione solo cinque giorni a settimana, nelle scuole superiori pescaresi. È la proposta lanciata dal presidente della Provincia Ottavio De Martinis ai dirigenti scolastici di tutti le scuole, con l’obiettivo di risparmiare ma anche di inquinare meno. La cosiddetta settimana corta, ha scritto il presidente ai dirigenti e all’ufficio scolastico provinciale promuovendo questa idea, «comporterebbe non solo una marcata riduzione del consumo di energia elettrica e di gas nei mesi invernali, con la diminuzione della quantità di anidride carbonica in circolazione, ma anche una sensibile riduzione del pendolarismo e, quindi, dell’inquinamento acustico ed atmosferico».
Per la Provincia, che è proprietaria delle scuole, un’operazione del genere comporterebbe un risparmio non indifferente, sulle bollette. In più gli studenti potrebbero godere di «maggiori tempi di riposo» e si potrebbe arrivare a «una diversa organizzazione delle risorse umane scolastiche, la cui carenza è nota».
La questione è stata già affrontata nel corso degli incontri promossi dalla Provincia, che si sono svolti a giugno e sono serviti anche ad affrontare un altro aspetto, coinvolgendo la Tua, e cioè l’organizzazione del trasporto degli studenti con i mezzi pubblici, specie in vista della possibile attivazione della settimana corta in tutti gli istituti del pescarese. Nelle riunioni si è anche parlato delle attività manutentive da realizzare nelle scuole, in base ai fondi del Pnrr destinati alla riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico.
De Martinis ha raccolto «la disponibilità di tutti ad attivare la settimana corta, con una sola posizione contraria, che è stata quella del dirigente del Tito Acerbo. Per quanto riguarda la Tua, invece, stiamo portando avanti il discorso dei trasporti, sulla base delle istanze presentate dai presidi. Il clima che ho registrato», fa notare De Martinis, «è stato di collaborazione e sinergia, e non posso che esserne soddisfatto». Quanto ai risparmi che il presidente della Provincia intende perseguire, e che in questo momento sono impossibili da quantificare, «sicuramente ci saranno. E di certo, con la riduzione dei viaggi, quelli per le scuole e dalle scuole, si conterrà lo smog», commenta sempre De Martinis. Proprio a proposito dei viaggi la Provincia sta raccogliendo tutto il materiale dai vari istituti sui punti di raccolta degli studenti, gli orari di arrivo e di partenza, il numero degli studenti provenienti da ogni comune, per elaborare un data base sul pendolarismo scolastico da fornire alla Tua per consentire all’azienda di mettere a punto un piano per i trasporti ottimale.
Dall’istituto Tito Acerbo il dirigente scolastico Carlo Di Michele specifica i motivi della sua scelta. «Avevamo già deciso di conservare la settimana su sei giorni, e in occasione dell’orientamento abbiamo indicato questa scelta agli studenti e alle famiglie che hanno partecipato. Poi a giugno è arrivata la lettera della Provincia e non ci è sembrato corretto prendere una decisione quando l’anno scolastico era già finito e senza consultare gli interessati», spiega. «Per noi, quindi, prosegue la settimana lunga ma il sabato le lezioni dureranno quattro ore, limitando al massimo le spese, per venire incontro alle esigenze di risparmio della Provincia: una esigenza, questa che mi trova d’accordo. E il nostro orario (in totale 32 ore) sarà impostato in modo tale da adeguarci al piano dei trasporti».