San Giovanni Teatino, esplode batteria di sigaretta elettronica: 42enne resta ustionato

Falegname ferito alla mano e alla gamba mentre lavora nel suo laboratorio. Custodiva in tasca il dispositivo quando la batteria è scoppiata d’improvviso

SAN GIOVANNI TEATINO. Gli esplode la batteria della sigaretta elettronica in tasca e si ustiona la gamba e la mano. E’ capitato nei giorni scorsi a un 42enne di Sambuceto, che da tempo nel tentativo di ridurre i danni del fumo aveva deciso di cominciare a svapare e aveva quindi sostituito la tradizionale sigaretta di tabacco naturale con l’e-cig. Lo scoppio del dispositivo gli ha provocato ustioni di secondo grado alla gamba destra e al pollice.

L’uomo, falegname impiegato in un’azienda della provincia di Chieti dove si stanno costruendo le casette per i terremotati di Amatrice, si trovava al lavoro nel laboratorio di falegnameria. Dopo aver svapato durante la pausa pranzo, prima di rimettersi in attività l’operaio ha infilato la batteria di ricambio della sua sigaretta elettronica nella tasca delle bermuda che indossava. Di punto in bianco, è stato colpito da un scoppio, una botta violentissima dall’inguine alla gamba destra. L’esplosione lo ha ferito anche a una mano. «Non ho capito niente, non mi sono reso conto subito di quel che stava accadendo», racconta il 42enne, «poi ho sentito un forte calore sul fianco, alla coscia e all’altezza del ginocchio. Passati i primi momenti di stordimento, mi sono reso conto che poteva essere scoppiata la batteria che avevo in tasca e infatti la causa dello scoppio era proprio quel dispositivo. Mi rivolgerò a un’associazione di tutela dei consumatori per vedere come poter agire. Cose del genere non devono accadere più. È assurdo smettere di fumare per poi ritrovarsi con ustioni di secondo grado per una batteria che ti scoppia addosso».
Poteva andare molto peggio se l’esplosione fosse avvenuta, mentre l’uomo stava guidando l’auto o se aveva un bambino in braccio. Soccorso dai colleghi, il falegname è stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale di Pescara, dove è ancora in cura per le ferite riportate. La batteria scoppiata, prodotta da uno dei colossi mondiali dell’elettronica, è da 3mila mAh, un amperaggio di media-alta intensità che solitamente viene anche utilizzato per gli smartphone con maggiore autonomia della batteria. Ci sono stati altri casi di sigarette elettroniche esplose in Italia e in altri paesi. Lo scorso gennaio, un ragazzo di Prato è rimasto ustionato per lo scoppio della batteria della sua e-cig mentre stava per portarla alla bocca per fare qualche tiro. Negli Stati Uniti a un uomo l’e-cig è esplosa in faccia, provocandogli gravissime ustioni. L’anno scorso, anche gli smartphone sono scoppiati. Le esplosioni più clamorose sono state quelle del Samsung Galaxy Note 7, superpotente smartphone di tipo phablet ritirato dal commercio e richiamato in tutto il mondo pochi mesi dopo l'uscita nell'estate 2016, e i clienti tutti risarciti, perché le batterie prendevano fuoco.
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