Sant’Eustachio, riapre il cantiere dei lavori

Tocco da Casauria, approvata una perizia di variante in seguito al ritrovamento di antiche sepolture sotterranee nella chiesa lesionata dal terremoto nel 2009

TOCCO DA CASAURIA. Riprenderanno a breve i lavori di restauro conservativo e consolidamento statico della chiesa parrocchiale di Sant'Eustachio martire sospesi qualche mese fa per redigere e approvare una perizia di variante, richiesta per alcune situazioni imprevedibili in fase progettuale.

La chiesa è chiusa dall'aprile 2009, gravemente danneggiata dal sisma aquilano. L’intervento è stato finanziato per un milione e mezzo di euro e appaltato alla ditta Fracassa di Teramo. Durante il corso dei lavori, che avrebbero dovuto concludersi in questo periodo, sono emerso ritrovamenti di vani sotterranei ricolmi di sepolture con bare e corpi. È stato necessario in primo luogo svuotare gli spazi e redigere un progetto aggiuntivo di consolidamento dei manufatto venuti alla luce. «La legge» spiega il collaudatore delle opere, ingegner Francesco De Sanctis – che giorni fa ha eseguito un sopralluogo con il progettista, architetto Giulio Rubeo e gli altri professionisti che seguono la direzione dei lavori e la sicurezza del cantiere, oltre ai responsabili della soprintendenza ai beni storici e architettonici – «prevede che l'importo aggiuntivo per una perizia di variante, ammessa solo in questi casi imprevedibili che si verificano in corso d'opera, non possa superare il 20 per cento dell'importo iniziale appaltato. Al momento» prosegue De Sanctis «è stato redatto e approvato il progetto di variante. Pertanto non ci sono più ostacoli per la ripresa e la rapida conclusione dei lavori». In dettaglio, le sorprese consistono nel ritrovamento di alcuni locali sottostanti la navata sinistra per la sua intera lunghezza. All’interno degli stessi locali, è riemerso un notevole quantitativo di corpi umani. «E nel rilievo» riprende l'ingegner De Sanctis «di un nuovo significativo quadro fessurativo esteso fino alla base delle strutture murarie. Si è insomma reso necessario un ulteriore approfondimento progettuale, anche in considerazione dell'urgenza, al fine della corretta prosecuzione dei lavori».

La chiesa ha tre navate con molti tesori artistici. La facciata risale al 1846, opera del maestro Gaetano Alberici. Finora sono state eseguiti interventi di fondamentale importanza come il consolidamento delle murature perimetrali, il rinforzo degli elementi strutturali centrali, come gli archi, le volte e la cupola, il consolidamento del campanile (ancora in atto), il rifacimento dell'intera copertura.

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