Savini: la mia rivincita, tre volte imputato e sempre assolto

22 Novembre 2014

MONTESILVANO. «Non è stato il tempo a salvarmi ma la mia condotta. Non ho mai commesso reati ma, nonostante questo, sono stato costretto a restare 98 giorni agli arresti domiciliari, a subire un...

MONTESILVANO. «Non è stato il tempo a salvarmi ma la mia condotta. Non ho mai commesso reati ma, nonostante questo, sono stato costretto a restare 98 giorni agli arresti domiciliari, a subire un processo lungo più di 8 anni, a essere sbattuto in prima pagina come un corrotto. La Corte d’Appello mi ha assolto con la formula del fatto non sussiste, altro che prescrizione. Rancore? Adesso non ho rabbia verso nessuno, solo amore per chi mi è stato vicino». Marco Savini, ex vice sindaco dell’amministrazione Cantagallo, si prende la sua rivincita. «Ringrazio mia moglie, i miei genitori, i miei amici che non mi hanno mai abbandonato. In questi anni non mi sono mai sentito solo ma ho dovuto convivere con un’accusa che ho sempre ritenuto ingiusta. Però, ho sempre creduto nella giustizia e, finalmente, la verità è venuta a galla». Savini, poi, dice: «Resta l’amarezza di quanto tempo ci sia voluto per arrivare alla verità. Come dice il mio avvocato, l’ex docente di Diritto penale all’università di Teramo, Guglielmo Marconi, le lungaggini sono patologie del nostro sistema giudiziario». Dalla sentenza alla politica: «Faccio politica da quando avevo 18 anni e oggi posso dire forte che non l’ho fatto per interessi particolari, è stata passione vera». E adesso? «Ora la mia passione può tornare a essere baciata dal sole, magari si riscalderà in fretta ma alla politica ho pagato un prezzo altissimo. Adesso, devo pensare al mio lavoro e alla mia famiglia. Comunque, la sentenza non lascia alibi: oggi a Montesilvano servono nuove idee da mettere sul campo senza indossare l’abito dei duri e puri mai passati per i tribunali». (p.l.)