Scontro sulle targhe alterne La maggioranza si spacca

Fortemente contrari i Liberali, dissensi anche nel Pd. Critiche dal centrodestra Ma Del Vecchio ribadisce: «È un intervento necessario, non faremo dietrofront»

PESCARA. Dopo le contestazioni dei commercianti, arrivano quelle dei politici. La decisione dell’amministrazione comunale di ricorrere alle targhe alterne, a partire da martedì 12 gennaio, sta scatenando una bufera. La maggioranza in Comune è spaccata, mentre continuano a crescere le preoccupazioni degli automobilisti che, per un giorno alla settimana, saranno costretti a rinunciare alla propria auto. A questo punto sembra difficile un ripensamento da parte del Comune. Ieri, il vice sindaco e assessore al traffico Enzo Del Vecchio ha assicurato che non ci saranno dietrofront dell’ultima ora e ha ribadito che le targhe alterne sono una misura necessaria non solo per ridurre l’inquinamento dell’aria, ma anche per cercare di migliorare la qualità della mobilità urbana. Tuttavia, nella maggioranza sta crescendo il fronte del no e la riunione di coalizione convocata per domani sera, alle 19 in Comune, per parlare di due argomenti spinosi, le targhe alterne e il Piano spiaggia, si preannuncia una resa dei conti.

Maggioranza spaccata. I primi ad uscire allo scoperto sono stati i Liberali. Il capogruppo Giuseppe Bruno, che è anche presidente della commissione Finanze, è intervenuto per esprimere un secco no alle targhe alterne. «Il gruppo dei Liberali», ha detto, «è assolutamente contrario a questa misura. Diverso sarebbe il discorso se i valori delle micropolveri fossero al di sopra dei limiti, come è accaduto alcune settimane fa, ma ora i livelli di questo inquinante si sono abbassati». «A questo punto», ha aggiunto, «le targhe alterne causeranno solo gravi disagi ai cittadini, senza alcun vantaggio per la qualità dell’aria».

Il Pd, lo stesso partito del sindaco Marco Alessandrini e del vice sindaco Del Vecchio, appare diviso in due, tra favorevoli e contrari. «In questo momento di emergenza per le polveri alte, sono favorevole alle targhe alterne», ha osservato il presidente del consiglio comunale Antonio Blasioli, «ma andrebbe redatto un nuovo Piano traffico per migliorare la mobilità in città». Di tutt’altro avviso il suo collega di partito, il consigliere Francesco Pagnanelli, nonché presidente della commissione Grandi infrastrutture. «Sarebbe il caso di sospendere questo provvedimento visto che i valori delle micropolveri si sono abbassati», ha spiegato, «invece, si dovrebbe pensare a rafforzare il sistema di trasporto pubblico». Simile la posizione del capogruppo della Lista Teodoro Piernicola Teodoro. «Ho qualche perplessità su questa misura, perché non credo che una rondine faccia primavera», ha fatto notare, «servono, invece, un Piano traffico e un servizio di bus più efficiente».

Critiche dall’opposizione. Il centrodestra non ha risparmiato critiche all’amministrazione comunale. «Credo che sia un provvedimento tardivo quello delle targhe alterne», ha precisato il capogruppo di Forza Italia Marcello Antonelli, «tardivo perché parte dal 12 gennaio, dopo che per quasi due settimane di micropolveri alle stelle non si è fatto nulla. Ora questa misura non è più necessaria, quindi mi sembra sciocca e tardiva». «Questo è un palliativo», hanno dichiarato i consiglieri di Ncd Guerino Testa, Alfredo Cremonese e Massimo Pastore, «non risolverà e né mitigherà il problema smog».

Corsa alle deroghe. Ieri, due consiglieri avrebbero richiesto all’amministrazione l’esclusione dai divieti, che scatteranno dal 12. «Altrimenti non possiamo partecipare alle commissioni», hanno lamentato. Ma la risposta è stata no. Sono poche le categorie che beneficeranno delle deroghe. Quasi certamente i medici, giornalisti, invalidi, volontari che fanno assistenza, veicoli per le consegne.

©RIPRODUZIONE RISERVATA