Senato, ecco la scheda per votare

10 Settembre 2022

È unica per l’intera regione: il fac simile con 15 partiti e 54 nomi dei candidati

PESCARA. Il 25 settembre ogni elettore che si presenterà al seggio riceverà due schede, una per la Camera di color rosa e l’altra gialla per il Senato. Quello che pubblichiamo oggi è il fac simile ufficiale, diffuso ieri dalle prefetture, del collegio unico Abruzzo per il Senato che eleggerà in totale 4 senatori su 54 candidati. In alto osservate la scheda che interessa tutti gli elettori d’Abruzzo. Come per la Camera (da noi pubblicata due giorni fa) è un misto di sistema elettorale maggioritario e proporzionale previsto dal Rosatellum. La scheda è formata da riquadri rettangolari con indicato in alto il nome del candidato uninominale (in totale sono 9, uno solo ce la farà). Ciascuna lista che corre da sola ha il proprio candidato uninominale mentre i partiti riuniti in coalizione, di centrosinistra e centrodestra, hanno un candidato condiviso. Risulterà eletto chi avrà più voti. I favoriti sono i candidati di coalizione. All'interno del singolo riquadro, l'elettore troverà inoltre tre nomi vicino ai simboli di 15 partiti (in totale 45 nomi, ce la faranno in 3). Sono le liste del proporzionale. L’elettore non potrà esprimere preferenza. I candidati saranno eletti in modo proporzionale ai voti ricevuti dalle liste di riferimento. Sono favoriti i capilista dei partiti più forti. Ci sono tre modi per far valere il proprio voto. Prima opzione: l’elettore può segnare con una X il nome del candidato uninominale. In questo caso il voto è esteso anche alla lista, se però quel candidato si presenta con una coalizione di più liste, allora il voto viene ripartito in modo proporzionale ai voti ottenuti nel collegio. La seconda opzione è quella di sbarrare direttamente il simbolo del partito: in questi caso il voto si estende anche al candidato uninominale. Il voto sarà valido anche qualora l’elettore sbarri sia il nome del candidato uninominale sia il simbolo della lista. Il voto è nullo se l’elettore sbarra il simbolo di un partito e il nome di un candidato uninominale non collegato a quella data lista o coalizione.