Sfida per 13 posti tra 258 candidati e 43 liste 

Alle urne oltre 1,2 milioni di cittadini, ma non esistono le preferenze. La mappa degli eleggibili c’è già: ecco i 18 favoriti

PESCARA. Grandi numeri per pochi eletti. I candidati in Abruzzo per le elezioni politiche del 25 settembre sono 253 suddivisi in 43 liste, tra Camera e Senato, in una regione di 1.211.204 elettori. Ma i parlamentari da mandare a Roma sono appena 13, di cui 9 deputati e 4 senatori. Al seggio possono recarsi tutti gli abruzzesi che hanno compiuto 18 anni, ma attenzione perché non ci saranno le classiche preferenze. Si voterà un solo giorno: il 25 settembre dalle 7 alle 23, subito dopo comincerà lo spoglio che andrà avanti nella notte.
Questi i numeri di un’elezione che di democratico ha poco: i parlamentari eleggibili infatti sono scelti dai segretari dei partiti che hanno blindato i candidati nei collegi uninominali di Camera e Senato dove vince chi ha più voti. Ne consegue che le coalizioni sono assolutamente favorite. Ma anche nel proporzionale di Camera e Senato sono i partiti più forti in termini percentuali ad assicurarsi il seggio che va al capolista, anch’egli designato dalla politica.
Sono i limiti del sistema Rosatellum che può riservare una sola incognita: un fattore incalcolabile che spingerà i partiti a scatenarsi nella campagna elettorale. L’incognita è quella dei cosiddetti resti che alla Camera si contano a livello nazionale mentre per il Senato sono regionali. Entrare nei tecnicismi, sconosciuti alla maggioranza dei cittadini ma noti alla politica, è importante perché fa capire persino paradossi determinati da quello che i partiti chiamano “flipper” proprio perché ha la dinamica di una pallina che non sai dove può finire.
In questo caso la pallina è il voto espresso dall’elettore che per esempio pensando di aver dato la propria preferenza a un partito di centrodestra non può assolutamente immaginare che la sua scelta può finire al centrosinistra, e viceversa, sotto forma di resti (voti in eccesso che ciascun partito può ritrovarsi per ambire al seggio). Niente male per un’elezione in cui le preferenze non esistono e anche i secondi designati sempre dai partiti forti nelle liste proporzionali possono ambire a un seggio che si aggiunge a quello del capolista designato. Tutto questo serve per dire che sulla base delle liste ufficiali depositate entro le 20 di ieri, è già possibile stilare l’elenco degli eletti e degli eleggibili tenendo presente che per i collegi uninominali abruzzesi i giochi sono già fatti senza alcuna sorpresa. La lista degli eletti certi, grazie al Rosatellum che come si diceva premia le coalizioni, prevede le vittorie di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, all’uninominale Camera L’Aquila; Guerino Testa, capogruppo di FdI in Regione, all’uninominale Camera Pescara; Alberto Bagnai (Lega) all’uninominale Camera Chieti e Guido Quintino Liris, assessore regionale di FdI, nel collegio unico uninominale del Senato.
Passiamo ai vincitori designati nelle liste plurinominali dei due collegi di Camera e Senato. Solo qui può scattare l’incognita del “flipper” che ridà agli elettori l’illusione della scelta perché ai sei deputati e ai tre senatori eleggibili dobbiamo affiancare almeno sei soluzioni alternative grazie a quella pallina dalla traiettoria difficilmente calcolabile. Allora non resta che indicare i nomi più probabili di eletti, candidati in un numero ristretto di partiti (6 su 22 scesi in campo) e relative opzioni.
Partiamo dall’azionista di maggioranza di centrodestra, Fratelli d’Italia, che può eleggere nel proporzionale: Etelwardo Sigismondi come senatore, ma potrebbe scattare un seggio anche per la teramana Marilena Rossi che è seconda nella lista. Alla Camera posizioni certe per Fabio Roscani, presidente di Gioventù nazionale, e per la marchigiana Rachele Silvestri che però opterà per il seggio che il partito le ha assegnato anche in altra regione, facendo eleggere il sindaco di Fara San Martino, Antonio Tavani.
In Forza Italia elezione molto probabile per Nazario Pagano, capolista al proporzionale Camera, e un po’ meno per il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri. Ma in politica mai dire mai. Nella Lega vittorie certe per il segretario regionale, Luigi D’Eramo, capolista alla Camera e Vincenzo D’Incecco, capogruppo in Regione, schierato capolista al Senato. Passiamo al centrosinistra dove il Pd vedrà eleggere alla Camera il senatore uscente Luciano D’Alfonso ma può ambire al secondo seggio destinato alla teramana Stefania Di Padova; elezione certa al Senato per il segretario regionale Dem Michele Fina. Infine nei Cinquestelle seggio alla Camera dato per certo a Daniela Torto ma non si può escludere un secondo seggio per Gabriella Di Girolamo al Senato. Infine Iv–Azione dove Giulio Cesare Sottanelli (Camera) e Camillo D’Alessandro (Senato), sono in piena corsa grazie alle magie del “flipper” e dei resti.
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