Le ruspe al lavoro nella spiaggia libera

MONTESILVANO

Sgombero e bonifica nella spiaggia libera dimenticata: via rifiuti e barchini / VIDEO

Guardia costiera e Comune fanno scattare le operazioni di rimozione e di pulizia nell'ex "Cala di Ulisse". Via tutti i natanti e la discarica a cielo aperto. Vanno preservate le dune. E ora si pensa a come attrezzarla

MONTESILVANO. Puntuali come un orologio, a sei giorni dall'avviso lasciato sulla transenne, questa mattina in tanti sono arrivati per avviare l'operazione di sgombero e bonifica del tratto di spiaggia libera "ex Cala di Ulisse" sulla riviera sud. Polizia, carabinieri, guardia costiera, polizia municipale, protezione civile, trattori e carrelli: tutti arrivati per liberare la spiaggia libera dimenticata e che nel frattempo era stata trasformata in punto di alaggio e parcheggio di tanti natanti (barchette e pedalò) e diventata in una sorta di discarica a cielo aperto a due passi dal lungomare e dalla battigia.

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La discarica dimenticata nella spiaggia libera, scatta lo sgombero a Montesilvano
Operazione di bonifica di Comune e guardia costiera all'ex "Cala di Ulisse"

Una questione igienico-sanitaria, oltre che di immagine (turistica) e quindi di ripristino delle regole. Una vergogna andata avanti per troppo tempo, andata su queste pagine anche con il blog "Visto e segnalato", e alla quale il Comune e la guardia costiera hanno dato lo stop.

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Basta: tutto via. In piena estate, della serie meglio tardi che mai (come è stato opportunamente ripetuto nel corso dell'operazione) la guardia costiera, che sorveglia il demanio, ha fatto scattare diffida e ordinanza e il Comune ha eseguito la bonifica. Presenti sotto un sole cocente anche sindaco e assessore, i trattori hanno caricato e caricato i barchini di pescatori e villeggianti che si erano illusi di trovare un posto dove tenerli, gratis, in quel tratto di spiaggia libera con tanto di dune e che una volta era ben tenuto in concessione dall'associazione Cala di Ulisse. Tutto via: nel parcheggio comunale i natanti in condizione, gli altri trattati direttamente come rifiuti speciali. Insieme a tutto il resto che è stato per anni lasciato abbandonare: pneumatici, tanta plastica, residui di cibo e altri genere.

Una discarica cresciuta sotto gli occhi di tutti. Risale a tre estati fa un video sul Centro.it che testimoniò come sotto i barchini si rifugiassero extracomunitari senza casa di notte. E divenne virale sui social.

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Questo bel tratto di spiaggia libera, uno dei sopravvissuti, dovrebbe tornare alla sua funzione "normale". E in esso dovrebbero essere preservate la dune per le quali gli ambientalisti si augurano in genere lunga vita. Certo, dovrebbero esserci dei cartelli, magari un percorso naturalista (come in altre parti). E, magari, dei servizi idonei per una spiaggia libera che si possa chiamare tale. Come ad esempio una doccia pubblica (anche a pagamento) e soprattutto dei secchi porta rifiuti. E magari un po' di sorveglianza. Come si fa in altre spiaggie libere. (a.mo.)

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