Shopping di Natale mai così male

Lo rivela un sondaggio della Confcommercio. Sabato partono gli sconti di fine stagione con prezzi ribassati

PESCARA. Sono i saldi invernali l’ultima speranza dei commercianti pescaresi per tamponare gli effetti della crisi economica che morde sempre più forte. Le vendite di fine stagione partono sabato e andranno avanti sino al 4 marzo con mega sconti anche superiori al 50 per cento per cercare di richiamare più clienti possibile a fare acquisti.

L’obiettivo è tentare di recuperare il calo delle vendite di Natale che non sono mai andate così male come quest’anno. Lo dice un sondaggio effettuato dalla Confcommercio di Pescara tra i suoi iscritti. Dalle interviste sono emersi dati allarmanti: durante le feste si sono registrati cali tra il 15 e il 50 per cento delle vendite rispetto all’anno scorso. «La cosa più preoccupante», dice l’associazione dei negozianti guidata da Ezio Ardizzi (nella foto a destra), «è che da quattro anni puntualmente si registra un calo delle vendite rispetto all’anno precedente. Le attività commerciali sono al punto di non ritorno e se non sarà invertito questo trend, quest’anno ci saranno ulteriori chiusure di attività».

«Purtroppo», prosegue la Confcommercio, «da quanto rilevato, i commercianti non si aspettano nulla di buono anche per le vendite di fine stagione e comunque non possono essere le vendite a saldo a risolvere i loro problemi aziendali».

Ed ecco cosa hanno detto i negozianti intervistati dall’associazione. «Per le vendite natalizie», ha detto Simona Cavallazzi, di Jeunesse boutique, in via Fabrizi, « abbiamo registrato un meno 50 per cento. Aspettiamo i saldi, però la fiducia è poca, anche perché ormai si lavora al limite della sopravvivenza». «Le vendite di Natale non ci sono state», ha riferito Fascina, di Victor shoes, in via Battisti, «già da molto prima di Natale i clienti entravano in negozio con la richiesta di poter acquistare a prezzi scontati. Ora siamo in attesa delle vendite a saldo e ci presentiamo con il negozio pieno di articoli non venduti durante le feste, con sconti maggiori degli anni passati. Questo non è un buon segnale per il commercio». Secondo Nino Bettini, di Capecchi casa, in corso Vittorio, «le vendite di Natale hanno registrato un meno 25 per cento. Non c’è stato tra gli acquisti neanche il pensierino di 10 euro. Adesso arrivano i saldi, ma la fiducia è poca».

Dello stesso avviso Sergio Mazzaferro, della Casa del corredo, in piazza Garibaldi: «A Natale ci sono stati solo gli acquisti indispensabili. Ormai sono anni che va avanti così. Ovviamente, non possiamo essere fiduciosi nell’arrivo dei saldi, credo che alla fine saranno vendite normali».

Anche per il signor Fava, di Fava pelletterie, in viale D’Annunzio, «le vendite di Natale sono andate male con un calo di circa il 20 per cento». Simile l’andamento segnalato da Gauro Zulli, di Zulli sport, in via Firenze: «Natale non ha portato buoni risultati. Sono fiducioso nei saldi, perché in questi ultimi giorni c’è interesse. I clienti trovano qualche sconticino, iniziano a studiare e ad interessarsi agli articoli con l’intenzione di venire a fare gli acquisti quando inizieranno i saldi». Più pessimista Maurizio Mataloni, di Voyage valigeria, in via Fabrizi. «Sono quattro anni che registro un meno 10 per cento delle vendite di Natale rispetto all’anno precedente. Quindi, se consideriamo nell’insieme, la situazione del commercio è al collasso. Il budget a disposizione si è dimezzato tra le tasse e le spese per i vari cenoni e feste e i settori che risentono di più sono l’abbigliamento, le calzature e la pelletteria». Per Sergio Campi, di Klinika, in corso Umberto, «le vendite natalizie sono state leggermente inferiori al 2012». Mentre per Elisabetta Tenerelli, di Tenerelli alta moda, «il calo è stato del 20 per cento».

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