Sindacati e avvocati sul piede di guerra per la chiusura della sezione Tar a Pescara

I numeri: la Sezione staccata adriatica è la più produttiva d'Italia. I legali: niente udienze civili fino al 29 luglio

PESCARA. Sindacati Cgil, Cisl, Uil mobilitati contro il forte rischio chiusura della Sezione staccata del Tar Abruzzo di Pescara che è risultata la più produttiva d'Italia con una percentuale del 64%. Questa mattina, assemblea permanente di dipendenti, magistrati e avvocati presso la sala conferenze del Tar Abruzzo, dove era presente anche il presidente dell'Ordine degli Avvocati di Pescara, Donato Di Campli, che ha ricordato che «da oggi e fino al 29 luglio e dunque per l'intera settimana, gli avvocati si asterranno da tutte le udienze civili, penali, amministrative e tributarie: la chiusura del Tar di Pescara comporterebbe enormi disagi e non solo logistici per l'utenza delle province di Pescara e Chieti».

Davide Di Santo della Cisl Funzione Pubblica ha spiegato che «noi siamo favorevoli alla riorganizzazione della Pubblica Amministrazione, come previsto dal Decreto 90/ 2014 sulla semplificazione, ma non ad operazioni spot e di facciata che non risolvono i problemi e anzi li acuiscono, considerando che le province di Pescar e Chieti, rappresentano oltre 800 mila residenti con una situazione socio-economica di maggiore rilevanza a quella dell' Aquila e Chieti». Sandra Alberico della Cgil ha sottolineato che «è pretestuoso far credere all'opinione pubblica che chiudendo tre Sezioni staccate ( Pescara, Latina e Parma) sulle 8 iniziali, si possa razionalizzare la giustizia, considerando che in tutto parliamo per le tre Sezioni di 26 dipendenti su un totale di 600. Nel caso specifico poi, per Pescara, chiederemo l'intervento del presidente della Regione Luciano D'Alfonso e di tutti gli enti perchè la chiusura della Sezione del Tar di Pescara rappresenterebbe un grave danno per il territorio».

Giampiero Fattore (Uil Fp) ha detto che «stiamo parlando di una sezione del Tar virtuosa che lavora e che non ha arretrati e che è risultata la più produttiva d'Italia con una percentuale del 64%. Con soli 10 dipendenti e 4 magistrati riesce a servire un territorio molto vasto ed economicamente rilevante. Chiudere Pescara significherebbe creare disagi alla collettività costretta a sobbarcarsi centinaia di chilometri».

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