Sindaci in rivolta contro la salamandra 

La spesa di 16mila euro per i cartelli che vietano di schiacciare il rettile scatena la reazione dei Comuni: prima le buche

GAMBERALE. La scritta che comparirà sui cartelli stradali sarà più o meno questa: «Attenzione, attraversamento salamandre. Non schiacciatele». E gli automobilisti dovranno stare molto attenti, viaggiando quasi a passo d’uomo. Per garantire lunga vita alle salamandre che popolano il Parco della Maiella, la Regione e la Provincia di Chieti spenderanno 16mila euro. Una somma che però fa andare su tutte le furie il sindaco di Gamberale, Maurizio Bucci, che ha subito acceso il pc per inviare una lettera-avvertimento al governatore Marco Marsilio, ai presidenti della Provincia, Mario Pupillo, e del Parco, Claudio D’Emilio, oltre che il direttore Luciano Di Martino, tutti diffidati a non spendere male tutti quei soldi.
SPOPOLATI. «Va prima garantita la sicurezza stradale dei cittadini, poi viene tutto il resto», scrive Bucci. I sedicimila euro, in altre parole, dovrebbero servire a tappare le buche negli asfalti prima di salvare la vita a quei piccoli anfibi capaci, secondo la credenza popolare, a resistere alle peggiori torture, persino al fuoco. Figuriamoci alle ruote di un’auto. Ma c’è poco da ironizzare perché la lettera del sindaco riapre lo scontro tra i paesi dell’Abruzzo interno e le rigide norme dettate dai Parchi che, a detta dei sindaci, causano spopolamento e impoverimento di aree una volta densamente antropizzate. Di questo scontro ora si fa portavoce Bucci. Partendo dalle salamandre.
I FATTI. In questi giorni sono ripresi i lavori che consentiranno, dopo diversi anni, la riapertura della "strada del bosco", che collega il comprensorio Gamberale-Pizzoferrato con l'altopiano delle Cinquemiglia. È strategica per il territorio soprattutto per quanto riguarda il collegamento con l'ospedale di Sulmona. Il finanziamento è stato concesso dalla Regione Abruzzo, e la Provincia di Chieti si è occupata di progettare e appaltare i lavori. Ma la strada attraversa un territorio che ricade nel perimetro di competenza del Parco della Maiella che, di conseguenza, si è espresso con un "nulla osta" che prevede misure per ridurre il "rischio di investimento delle salamandre".
La spesa? Quei 16mila euro per l'istallazione di cartelli e la realizzazione di quattro attraversamenti molto particolari che consistono in mini gallerie sotto il manto stradale che dovrebbero consentire, ai piccoli anfibi, di andare da una parte all'altra della strada senza essere schiacciati dalle auto in transito.
LA SCHEDA. Parliamo di salamandra pezzata, un mini anfibio facilmente riconoscibile per la sua colorazione nera con vistose macchie gialle. Wikipedia la descrive così: «Raggiunge i 15–20 cm di lunghezza totale (coda compresa), e le femmine sono in generale più lunghe e grosse dei maschi. La pelle, liscia e lucente, è cosparsa di piccole ghiandole secernenti il muco che ricopre l'animale; il muco ha una funzione battericida (protegge la pelle dalle infezioni), riduce la disidratazione ed ha un gusto repellente per gli eventuali predatori. Le tinte vivaci della pelle segnalano appunto che la salamandra non è commestibile: queste colorazioni appariscenti sono dette "di avvertimento"». Non sono velenose, ma se vi capita di toccarle non portate poi le mani agli occhi perché quel repellente muco è anche fortemente irritante. Ma torniamo al sindaco.
POTERI DI VETO. «Siamo al delirio», esclama Bucci che si pone la domanda: «Perché mai un cittadino di Gamberale dovrebbe schiacciare una salamandra?». E continua: «Il Parco della Maiella, di cui mi pregio di essere membro del consiglio direttivo, oltre a preservare l'ambiente deve svolgere un'attività sociale, non ambire a diventare una Yellowstone italiana». Arriviamo così al punto nodale della lettera: «Bisogna aprire un dialogo con i territori e le amministrazioni locali affinché tutto quello che oggi non ha funzionato (tanto) possa diventare un chiaro esempio di gestione ambientale insieme alle comunità locali non trincerandosi solo dietro a poteri di veto che francamente sono diventati esagerati».
POI VIENE IL RESTO. Ed ecco, infine, la richiesta a Marsilio e agli altri, del sindaco che si fa portavoce dei colleghi primi cittadini: «Chiedo a voi tutti in indirizzo di intervenire, facendo in modo che i soldi che dovrebbero esser spesi per le salamandre, siano destinati alla finalità per cui sono stati concessi. E cioè per il ripristino e la messa in sicurezza della strada. Poi viene tutto il resto».