Snobbato concorso per dirigente il 70% dei candidati resta a casa

Tanti posti vuoti nella sala dell’Aurum alla prima prova di esame per un posto fisso in Comune Su 164 ammessi solo in 54 hanno risposto all’appello. Un assente: «Non ho avuto tempo per studiare»

PESCARA. Erano 177 le domande consegnate un anno fa per partecipare al concorso per un posto a tempo indeterminato da dirigente amministrativo in Comune. Ben 164 gli ammessi. Ma ieri, alla prima prova scritta, si sono presentati solo in 54: il 67 per cento dei candidati ha dato forfàit all’ultimo minuto.

Un caso davvero singolare, se si considera la grande richiesta in giro di posti di lavoro e la retribuzione alta prevista per i dirigenti, cioè oltre 60mila euro all’anno, tra stipendio base, indennità varie e premi di risultato. Ma questo concorso del Comune sembra fare eccezione. La gran parte dei candidati proveniente da ogni zona d’Italia ha rinunciato. E hanno rinunciato anche alcuni dipendenti del Comune desiderosi di fare carriera e di aumentare in maniera sostanziosa la propria busta paga. Il Centro ha contattato due assenti per riuscire a comprendere i motivi che hanno spinto lavoratori e disoccupati a disertare questo importante appuntamento. Entrambi hanno dato le stesse risposte. «Non sono riuscito a prepararmi per i tanti impegni familiari e del lavoro», ha detto Antonio Mattioni impiegato all’Economato dell’ente, «la domanda l’ho fatta, ma il concorso è capitato in un periodo sbagliato». Simile la dichiarazione rilasciata da Roberta Ricci del servizio Mercati: «Era necessario prepararsi bene per gli esami e io sto facendo un lavoro che mi impegna tantissimo e che non mi consente di poter studiare».

Eppure le premesse erano ben diverse. Tutto lasciava supporre una grande affluenza di candidati per la corsa al posto fisso in un ente pubblico. Le domande presentate, il numero degli ammessi, i pochissimi esclusi, solo 9. I requisiti richiesti erano la cittadinanza italiana, l’idoneità fisica all’impiego, assenza di condanne penali, la conoscenza di una lingua straniera comunitaria, la capacità di utilizzo di strumenti informatici. Poi, una laurea in Giurisprudenza, o in Economia e commercio. Inoltre, la richiesta di un impiego di ruolo delle pubbliche amministrazioni, con almeno cinque anni di servizio in categoria D o, nel caso di un dottorato di ricerca oppure di un diploma di specializzazione, almeno tre anni di servizio svolti in posizioni funzionali.

Tutti requisiti posseduti dai 164 ammessi. Invece, all’Aurum, ieri la gran folla non c’è stata. Tanti i banchi vuoti e la cosa ha sorpreso non solo i membri della commissione esaminatrice, ma anche gli stessi candidati presenti.

L’avvio della prima prova, tra l’altro, ha fatto registrare anche un imprevisto. L’inizio delle procedure, fissato per le 8,30, è slittato di un’ora a causa di un malore di uno dei membri interni della commissione. Il direttore generale del Comune Stefano Ilari lo ha subito sostituito con un altro funzionario. Alle 11, c’è stata la consegna dei fogli con i quesiti di esame riguardanti procedimenti amministrativi, organizzazione degli uffici, elementi di Diritto penale, Testo unico degli enti locali, Codice dei contratti. Oggi, alle 8,30, si riprende con un’altra prova scritta.©RIPRODUZIONE RISERVATA