PESCARA / DIRITTO ALLA SALUTE

Somministrazione dei vaccini: inchiesta su eventuali favoritismi 

I carabinieri del Nas in Regione e negli uffici della Asl per acquisire gli elenchi dei 5mila beneficiari. Si tratta di verificare il rispetto delle categorie prioritarie o l’eventuale inserimento di fuori-lista

PESCARA. La procura della Repubblica di Pescara apre un’inchiesta sulla somministrazione dei vaccini anti Covid e spedisce i carabinieri del Nas in Regione e alla Asl per acquisire una serie di documenti.
Il fascicolo, ancora senza indagati, è nelle mani dei sostituti procuratori Anna Benigni e Luca Sciarretta che di loro iniziativa hanno voluto disporre questi attenti e accurati accertamenti per verificare eventuali ipotesi di favoritismi nella somministrazione del vaccino. E a chi potevano demandare questa delicata inchiesta se non ai Nas che sono la punta di diamante in questa materia sanitaria?

Carabinieri Nas, Domenico Candelli

E così i carabinieri del comandante Domenico Candelli da due giorni stanno acquisendo documenti negli uffici della Sanità. Un decreto di esibizione firmato dai due magistrati pescaresi con il quale i Nas si sono recati giovedì scorso negli uffici amministrativi dell’assessorato alla Sanità in via Conte di Ruvo e, ieri, negli uffici del dipartimento Prevenzione della salute della Asl.
I militari hanno acquisito tutti i dati inerenti le dosi utilizzate in questa fase 1, sui quali dovranno lavorare per approfondire le indagini sui vaccini somministrati della Comirnaty di Pfizer.
All’attenzione dei carabinieri e della procura le liste dei destinatari di questi vaccini, che fino ad oggi sono stati somministrati a 5.000 persone in Regione e che dovrebbero rientrare nell’elenco dei soggetti prioritari in base al Piano strategico nazionale: ovvero operatori sanitari, sociosanitari, ospiti delle Rsa e addetti ai servizi collegati, per proseguire con gli ultraottantenni e via discorrendo.
L’inchiesta tende a verificare il corretto adempimento e il rispetto delle indicazioni fornite dal Governo sulla somministrazione dei vaccini, per accertare eventuali irregolarità così come avvenuto in altre città fra cui Bari, Modena e Catanzaro. Lì ci sono state però delle denunce precise mentre a Pescara si lavora per verificare il rispetto delle procedure ed evitare che i vaccini vengano somministrati anche a persone non autorizzate, i così detti “fuori lista”, magari parenti e amici come accaduto in ospedali di altre regioni.
L’ipotesi di reato che figura nel fascicolo appena aperto è quella di omissione di atti d’ufficio, ma non è escluso che ci siano altre ipotesi aggiuntive. Gli investigatori dei Nas dovranno anche sentire tutti quelli che si occupano di queste somministrazioni e verificare la corrispondenza delle dosi somministrate con le persone chiamate ogni giorno a sottoporsi alla vaccinazione. Questo perché il problema potrebbe porsi quando, nella lista del giorno, viene a mancare qualcuno, e quelle dosi già scongelate potrebbero rischiare di non poter essere più utilizzate. E dunque diventa prioritario accertare come sia stata organizzata la vaccinazione e quali soluzioni trovate per fronteggiare eventuali assenze inattese, per evitare di sprecare una dose preziosa. Ma, con ogni probabilità i carabinieri dei Nas sentiranno anche i sanitari impegnati sul campo. L’inchiesta è soltanto all’inizio e, al momento, sembra avviata a scopo preventivo, ma, visto anche il riserbo che la copre, non si esclude che i magistrati siano già a conoscenze di informazioni su vaccinazioni eseguite a persone non in elenco.

@RIPRODUZIONE RISERVATA