Sosta a pagamento, la rabbia dei commercianti: «Revocare gli aumenti oppure sarà sciopero»

I presidenti delle associazioni di categoria alzano la voce: «Decisione sbagliata, così ci sarà un danno per i negozi»
PESCARA. Rinviare l’applicazione della delibera o si rischia lo sciopero. È un vero ultimatum quello lanciato dalle associazioni dei commercianti e artigiani di Pescara, indirizzato alla giunta Masci, affinché torni sui suoi passi, almeno fino ad anno nuovo e solo dopo una discussione e un confronto con gli esercenti.
Con una delibera del 7 novembre scorso, l’esecutivo ha deciso di riorganizzare la sosta pescarese, introducendo nuove aree a pagamento e aumentando le tariffe giornaliere e serali. Dopo le critiche del centrosinistra arrivano ora quelle della categoria che lamenta la mancata condivisione, ma soprattutto il tempismo. «I commercianti, gli esercenti, gli artigiani del centro sono pronti a forme di protesta. In un momento di grave crisi per il commercio e la mobilità, a poche settimane dalle feste natalizie, ci aspettavamo una decisione di senso completamente opposto» affermano i presidenti Marina Dolci di Confesercenti, Riccardo Padovano di Confcommercio, Giancarlo Di Blasio di Confartigianato e Linda D’Agostino di Cna. «Chiediamo alla giunta di fermarsi, di ragionare assieme a noi, perché l’economia della città in queste condizioni, nel periodo natalizio, non è in grado di reggere queste decisioni».
«Abbiamo appreso dalla stampa», chiarisce Padovano, di Confcommercio, «della decisione presa che riteniamo in questo momento così delicato e non giustificabile. Siamo a ridosso del Natale e una tariffa di 4 euro, che seppure rapportata con altre città può sembrare minima, per Pescara non lo è». Secondo Padovano attivare questi aumenti sarebbe una «mazzata per i commercianti del centro e mettere davanti il collegamento del filobus come alternativa all’uso dei posti auto in centro non è una giustificazione perché chi viene da altri Comuni dell’Abruzzo o anche da fuori, non usa la filovia. Fino ad ora siamo stati zitti di fronte ai tanti cantieri presenti sul territorio perché comprendiamo, ma adesso non ci stiamo e questa è la goccia che ha fatto traboccare il vaso».
Stessa lunghezza d’onda per Marina Dolci, presidente di Confesercenti, che evidenzia come non sia «il momento giusto. Il commercio è già in una saturazione critica per tutti i cantieri in corso in città che stanno durando da tanto. Su corso Vittorio Emanuele, la situazione era già pessima ed è aggravata dai cantieri. Nell’area di risulta i posti auto sono pochi, per cui spesso non si trova parcheggio e si è costretti a girare per molto tempo, e l’area con il cantiere è diventata insicura». Gli effetti secondo l’esercente della situazione viabilità per raggiungere il centro si riflettono direttamente sui conti. «I franchising, spiega Dolci, «hanno dei budget quotidiani, e si sta facendo una grossa difficoltà a raggiungerli. Ora questa manovra con le feste di Natale compromette tutto ulteriormente. Faremo di tutto affinché la delibera non entri in vigore, almeno fino a gennaio. A Pescara ci sono pochi parcheggi e una infinità di cantieri. Il commercio risente di questa problematica che si aggiunge anche alle conseguenze del commercio online».
«Questa delibera», aggiunge il direttore di Confartigianato, Fabrizio Vianale, «è un vero shock. Ci saremmo aspettati esattamente l’opposto. Il Comune è uscito dal predissesto, quindi avremmo voluto sentire che, proprio per incentivare lo shopping durante le feste per chi sceglie il centro città, i parcheggi sarebbero stati messi gratis, e invece ora arrivano i rincari».
«Il periodo natalizio rappresenta il 30-40% del bilancio annuale di tanti negozi: introdurre ora, all’improvviso, queste novità negative corrisponde ad allontanare i consumatori dalle vie del centro. Ecco perché ribadiamo il nostro no a questa delibera, la richiesta di un’immediata sospensione della sua efficacia e l’apertura di un confronto che finora è categoricamente mancato anche su questo», concludono i quattro presidenti.

