Spara e uccide la sua compagna Il movente: ipotesi passionale

20 Dicembre 2022

L’uomo l’ha sorpresa alle spalle e freddata con un colpo di pistola alla testa, poi si è costituito Eliana Maiori Caratella, 41 anni, madre di due figli, si stava preparando per andare al lavoro

MIGLIANICO. Le ha sparato alle spalle. Un colpo di pistola dritto alla testa mentre lei si stava preparando per andare al lavoro. Eliana Maiori Caratella, 41 anni, impiegata di banca alla filiale dell’Intesa San Paolo in corso Vittorio a Pescara e madre di due bambini nati da un matrimonio naufragato, è stata uccisa così dall’attuale compagno. Il femminicidio è avvenuto ieri mattina in una villetta di Miglianico, in via Antonelli. L’assassino è Giovanni Carbone, 39 anni, originario di Matera, senza lavoro e alle spalle precedenti penali, che si è costituito presentandosi alla caserma dei carabinieri: sottoposto a fermo con l’accusa di omicidio volontario aggravato, è rinchiuso nel carcere di Lanciano.
IL MOVENTE
Ora si indaga sul perché quest’uomo cresciuto a Cerignola, in provincia di Foggia, si sia procurato illegalmente un’arma e abbia freddato la donna con la quale aveva iniziato una relazione da più di un anno, esplodendo un unico proiettile da distanza ravvicinata. Il sospetto è che il movente sia passionale. A fare piena luce sarà l’inchiesta coordinata dal procuratore della Repubblica di Chieti Lucia Anna Campo e condotta dai carabinieri della stazione di Miglianico e del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Ortona.
IL DELITTO
La tragedia si consuma intorno alle 8 in un complesso di villette a schiera, non molto distante dal centro del paese immerso nelle campagne. I figli di Eliana, che vanno a lezione con lo scuolabus, sono già usciti. Carbone, che ha la residenza a Pescara ma da tempo vive in quell’appartamento, ammazza la compagna prima che lei lasci la casa per raggiungere la filiale in cui lavora da poche settimane, dopo un anno trascorso negli uffici di piazza della Marina, sempre a Pescara. Impossibile dire, al momento, se il delitto sia stato compiuto al culmine di una lite o se la donna abbia tentato una fuga disperata. Fatto sta che nessun vicino sente colpi di arma fuoco.
LA CONFESSIONE
Saranno le indagini a chiarire ciò che avviene dai minuti immediatamente successivi all’omicidio fino a mezzogiorno, quando l’assassino si presenta in caserma. Quel che è certo è che, davanti ai carabinieri, Carbone confessa il delitto e poi si chiude nel silenzio. Tutto lascia pensare che sia stata un’azione lucida e premeditata. Nella sua automobile ci sono le valigie e persino stecche di sigarette. Il killer pensava a una fuga? Nella villetta si precipitano i militari del capitano Luigi Grella, gli operatori del 118, il pm e il medico legale Cristian D’Ovidio. Il corpo è nel sottoscala. Gli inquirenti si trovano davanti una scena che racconta un’esecuzione in piena regola. «Mi hanno ammazzato la sorella, mi hanno ammazzato la sorella», si dispera al telefono Valeria Maiori Caratella quando mancano pochi minuti alle quattro del pomeriggio. È un dolore lacerante che non le consente di parlare con i giornalisti. Il sopralluogo degli investigatori, che recuperano la pistola, va avanti per più di un’ora. Nell’abitazione scatta il sequestro per consentire altri accertamenti, mentre il corpo viene trasportato all’obitorio dell’ospedale di Chieti per l’autopsia.
IL CONTESTO
Non risulta che, in passato, ci siano stati interventi da parte delle forze dell’ordine per liti avvenute tra la vittima e il compagno. I vicini li descrivono come una coppia tranquilla, che andava pure a messa la domenica. Il sindaco di Miglianico Fabio Adezio parla di «un gesto incomprensibile, che non aveva avuto alcun segno premonitore», pur sottolineando che «i servizi sociali del Comune avevano sentito più volte la vittima di questo insensato omicidio, cercando di stare vicino alle difficoltà di una mamma di famiglia alle prese con una situazione particolare della propria vita affettiva». E chi conosce bene la famiglia racconta come, a più riprese, l’ex marito – un artigiano nel settore delle ristrutturazioni – si sia opposto con fermezza al fatto che i suoi figli vivessero nella stessa casa di Carbone, più volte finito nei guai per motivi giudiziari e con un curriculum alle spalle che delinea una personalità incline alla violenza. La separazione, anche per questo motivo, aveva avuto strascichi giudiziari.
L’INTERROGATORIO
La pagina Instagram della bancaria testimonia l’amore smisurato per i due figli e la passione per lo sport, in particolare l’arrampicata e le passeggiate al mare. Nelle foto pubblicate sulla bacheca virtuale, Eliana sorride sotto la sua cascata di ricci biondi mentre è in vacanza in Calabria oppure si gode l’alba sulla riviera di Pescara. Un sorriso spento per sempre dal suo compagno che, a metà pomeriggio, davanti al procuratore Campo e assistito dall’avvocato Franca Zuccarini, si avvale della facoltà di non rispondere, prima di essere portato via a bordo di una gazzella dei carabinieri. È sera quando Carbone varca l’ingresso del carcere. Senza neanche una lacrima.
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