Sparisce la tassa sulle insegne 4mila negozi non pagano più

All’esame della commissione Commercio la delibera per cancellare l’imposta dal regolamento Polemica del Movimento 5 Stelle. Adesso c’è chi spera di ottenere rimborsi per il passato

PESCARA. Nell’arco di una settimana, al massimo due, sparirà per sempre la tassa sulle insegne di esercizio, una delle imposte locali più odiate dai commercianti. Circa 4 mila negozi non dovranno più pagare quel tributo. Ieri, la commissione Commercio, presieduta da Piero Giampietro, ha cominciato ad esaminare la proposta di delibera, presentata dall’assessore Giacomo Cuzzi, che prevede una modifica del regolamento per cancellare la tassa. Tassa pagata sino ad oggi da tutti i negozi che hanno al di fuori dei locali un’insegna di esercizio, ossia l’insegna che indica l’attività svolta. Ben diversa, quindi, da quelle che pubblicizzano qualche prodotto o aziende. Questi ultimi tipi di insegne continueranno a pagare la tassa, rimodulata però tenendo conto dell’effettiva proiezione al suolo dei cartelloni. La delibera, una volta terminato il vaglio in commissione, passerà in consiglio comunale per l’approvazione. E ora c’è chi spera di ottenere il rimborso della tassa pagata negli anni passati proprio per l’effetto della soppressione dell’imposta per questo tipo di pubblicità.

Tuttavia, l’esame del provvedimento è partito subito con una polemica. Polemica sollevata dalla capogruppo del Movimento 5 Stelle Enrica Sabatini, per il fatto che la commissione avrebbe dovuto prima esaminare una proposta di delibera presentata dai 5 Stelle sullo stesso argomento e poi, in un secondo tempo, quella di Cuzzi, in quanto quella dei grillini sarebbe antecedente all’altra. In entrambi i casi, le due proposte mirano a cancellare la tassa sulle insegne.

Nella stessa bozza di delibera, presentata da Cuzzi, viene anche rimodulata la tassa sui cartelloni adibiti a pubblicità, sulla base di una sentenza del Consiglio di Stato che ha dichiarato illegittimo il conteggio del canone calcolato sulle dimensioni dei cartelloni adibiti a pubblicità, anziché per l’effettiva occupazione del suolo pubblico dei cartelloni stessi.

Per quanto concerne la cancellazione della tassa sulle insegne, i tecnici comunali hanno predisposto una modifica dell’attuale regolamento Cosap, ossia il Canone di occupazione del suolo pubblico, integrando l’articolo 24, relativo alle esenzioni, con un nuovo punto riguardante l’esenzione per le insegne di esercizio posizionate all’esterno delle attività commerciali. «Un provvedimento che riteniamo necessario», ha commentato Cuzzi, «in favore di tutte quelle attività commerciali un momento difficile a causa della crisi economica».

Fino ad oggi, invece, le insegne di esercizio venivano considerate come qualsiasi altra tipologia di impianto pubblicitario. Ora, si è deciso che le insegne di esercizio, in quanto necessarie per l’identificazione dell’attività commerciale, non debbano essere considerate alla stregua di cartelloni o altri mezzi pubblicitari.

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