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Spostamenti e divieti, che cosa cambia da sabato: ecco i 10 punti chiave  

Il presidente Draghi firma il Dpcm, nuove regole valide a Pasqua. Novità sulle seconde case, in zona rossa pure gli asili verso la chiusura

PESCARA. Dagli spostamenti alle seconde case, dalle palestre a scuole, bar, ristoranti e parrucchieri. Ecco i 10 punti chiave del nuovo Dpcm del presidente del Consiglio Mario Draghi  che entra in vigore da sabato 6 marzo e dura fino al 6 aprile, Pasqua compresa. Dal 27 marzo alcuni settori - cinema e teatri, musei e mostre anche nel fine settimana - potranno ripartire nelle regioni in fascia gialla, ma la linea scelta dal governo è ancora quella della prudenza. L’ultima novità riguarda le scuole: si va verso la chiusura di tutti gli istituti nelle zone rosse. Ecco i 10 punti chiave previsti nella bozza del decreto.
1) GLI SPOSTAMENTI. Il divieto di spostamento tra le regioni è confermato fino al 27 marzo, anche tra quelle che si trovano in zona gialla. L’unica eccezione riguarda i motivi di lavoro, salute e urgenza che devono essere giustificati con il modulo di autocertificazione. Tornare alla propria residenza, domicilio o abitazione è sempre permesso.
2) SECONDE CASE. Si può andare nelle seconde case se si trovano in fascia bianca, gialla e arancione. Può andare soltanto il nucleo familiare e solo se la casa non è abitata da altri. Bisogna dimostrare, inoltre, di essere proprietari o affittuari da una data antecedente il 14 gennaio 2021. Se la seconda casa è in zona arancione scuro o rossa non ci si può andare. Chi vive in zona arancione scuro o rossa non può andare nelle seconde case anche se si trovano in fascia bianca, gialla o arancione.
3) VISITE AI PARENTI. Si può ancora andare in due, una sola volta al giorno, dalle 5 alle 22, a far visita ad amici e parenti nei limiti di due persone rispetto a quelle già conviventi, portando con sé figli minori di 14 anni e persone disabili o non autosufficienti conviventi, ma la deroga non è più prevista per chi vive in zona rossa. Chi abita in zona gialla può spostarsi dentro la propria regione, chi vive in zona arancione solo nel proprio comune.
4) PICCOLI COMUNI. È ancora prevista la deroga di uscire dal proprio comune se ha meno di 5.000 abitanti per chi abita in fascia arancione. Ma «per una distanza non superiore a trenta chilometri dai relativi confini, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia».
5) BAR E RISTORANTI. Nulla cambia sul fronte della ristorazione. In zona gialla i locali possono accogliere al tavolo i clienti tra le 5 e le 18, ma sempre al massimo in quattro persone salvo siano tra loro tutte conviventi. Nessuna apertura serale per i bar o ristoranti in area gialla. Resta anche la limitazione del servizio d’asporto consentito dopo le ore 18 solo ai locali con cucina. In zona arancione e rossa è previsto il solo servizio d’asporto (fino alle 18 per locali senza cucina) e quello di consegna a domicilio.
6) SHOPPING. Negozi chiusi solo in zona rossa dove sono garantiti esclusivamente gli esercizi commerciali di prodotti essenziali come farmacie e alimentari. In zona gialla e arancione tutti i negozi dovrebbero restare aperti. Nei week end continuano ad essere chiusi i centri commerciali. Negli esercizi sono valide le solite misure di sicurezza: distanziamento, mascherina, ingressi contingentati.
7) PALESTRE E PISCINE. Tranne che nella fascia bianca, rimane il divieto di aprire palestre e piscine. In zona gialla, comunque, è consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all’aperto presso aree attrezzate e parchi pubblici, ove accessibili, purché avvenga nel rispetto delle distanze. In rosso si può svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie.
8) PARRUCCHIERI. Un elemento di novità in senso restrittivo è quello che riguarda la chiusura dei parrucchieri nella zona rossa. Una stretta su questo tipo di attività che, al contrario, nel precedente Dpcm a firma Conte potevano restare aperte anche in area rossa.
9) CINEMA E TEATRI L’altra novità riguarda teatri, cinema e sale da concerto che, sempre a partire dal 27 marzo e sempre solo nelle regioni in zona gialla (oltre che in quella bianca dove non ci sono restrizioni in questo senso), potranno riaprire. Il Cts ha indicato però una serie di paletti, a partire dal fatto che l’apertura sarà possibile, come detto, solo nelle regioni in zona gialla e comunque non oltre le 22. Oltre a una serie di indicazioni sulla capienza massima, e l’obbligo di indossare sempre la mascherina (almeno chirurgica).
10) SCUOLE. Nelle zone rosse tutte le scuole, compresi gli asili, stando alle ultime indicazioni del Cts, dovrebbero essere chiuse. Gli esperti hanno anche valutato che gli studenti dovranno essere in Dad nel caso l’incidenza sia superiore a 250 casi ogni 100mila abitanti. Tra i ministri emerge una spaccatura su cosa fare nelle aree arancioni: se chiudere le scuole e disporre anche lo stop per negozi e centri commerciali. Ci si prende ancora qualche ora per decidere: servirà una nuova riunione a Palazzo Chigi. Ma Draghi intende chiudere il Dpcm entro oggi.