Spray urticante al liceo Marconi, punizioni vicine per le due alunne

4 Dicembre 2025

La dirigente sta valutando i provvedimenti disciplinari da prendere. Si tratta del terzo caso nel giro di un mese e mezzo, genitori preoccupati: «Bisogna essere più incisivi»

PESCARA. Verranno presi dei provvedimenti disciplinari nei confronti delle due studentesse minorenni, che martedì mattina hanno spruzzato una sostanza urticante in aula. Non si esclude la denuncia, ma trattandosi di minori, si mantiene il massimo riserbo. Si è trattato di una bravata. Nessun diverbio o litigio tra alunni alla base del gesto. Si tratta, però, del terzo caso di spray urticante, registrato all’interno di una scuola, nel giro nell’ultimo mese e mezzo, e del secondo al Marconi. Per la dirigente scolastica Giovanna Ferrante, che sta valutando i provvedimenti da prendere, questa volta non è stato difficile scovare i responsabili e individuare la reale causa delle temporanee irritazioni alla gola e dei colpi di tosse.

Lo spray è stato utilizzato, probabilmente per gioco, all’interno di un’aula. A lanciare l’allarme, alle 10.45 di martedì, è stata una collaboratrice dello staff di presidenza. Le tre palazzine sono state fatte evacuare e le lezioni sono state interrotte per precauzione.

La Asl ha inviato un’ambulanza del 118 con infermiere a bordo e un’automedica. In quattro, tre studenti e un insegnante, sono stati trattati sul posto. Per nessuno si è reso necessario il trasferimento in ospedale per accertamenti più approfonditi. Sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri, che si sono confrontati con la preside per capire meglio cosa è accaduto, e anche la polizia.

Al di là delle conseguenze, contenute rispetto all’episodio del 16 ottobre, quando è scattato il piano di maxiemergenze della Asl con l’arrivo di cinque ambulanze, fa discutere la ripetitività del caso. E il 6 novembre anche al Mibe di viale Kennedy è stata spruzzata una sostanza urticante. In due sono finiti in ospedale e nove persone sono state soccorso sul posto, dove comunque sono stati inviati più mezzi, creando disagi nella gestione di altre emergenze sul territorio. Martedì mattina la dirigente Ferrante ha riferito di aver parlato con i ragazzi, non solo per individuare i responsabili, ma anche per far capire loro cosa significa innescare situazioni di questo tipo. Nel caso specifico i disagi sono stati contenuti, ma per precauzione comunque sono stati chiamati i soccorsi e gli uomini delle forze dell’ordine.

Altre dirigenti scolastiche, dopo il secondo episodio di spray urticante, hanno avviato una riflessione sul fenomeno. Andare contro le regole, in sostanza, non significa soltanto infrangere un codice. Si mette a rischio l’incolumità e la sicurezza di sé stessi e degli altri.

E martedì mattina, dopo il messaggio divulgato dalla preside del Marconi alle famiglie, alcuni genitori hanno sollecitato la necessità di «essere più incisivi con i ragazzi, per far capire loro che ogni azione ha una conseguenza più o meno grave». Anche il vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Blasioli, intervenuto al Marconi poco dopo l’evacuazione, ha lanciato un appello: «Non possiamo permettere che simili gesti si ripetano. La scuola deve restare un luogo sicuro e di crescita formativa».