Franco D'Ercole, 54 anni, di Scerni

PESCARA / INCIDENTE SUL RACCORDO

«Stavo facendo un sorpasso, ho visto una luce di fronte e quell’auto sempre più vicina»

Parla l'autista del bus, Franco D'Ercole, che l'altra sera ha saputo mantenere i nervi saldi evitando il peggio

La Fiat 500 che arrivava controma- no sull’Asse attrezzato, le luci di quell’auto che si facevano sempre più vicine. In una frazione di secondo il conducente del pullman a due piani diretto a Pescara ha dovuto decidere cosa fare, per evitare lo scontro con l’utilitaria. E ha deciso di sterzare a destra, pur essendo in fase di sorpasso.
Franco D’Ercole (nella foto), 54 anni di Scerni, autista da 32, ha mante- nuto i nervi saldi due sere fa, quan- do si è trovato di fronte la Fiat 500 che ha imboccato l’Asse contro- mano. «Stavo facendo un sorpasso, sul tratto che va dal cementificio all’uscita di Porta Nuova. Stavo per rientrare sulla mia corsia quando ho visto una luce di fronte, poi ho capito che era una macchina e si faceva sempre più vicina. Ero a fine curva, ho avuto un decimo di secondo e mi sono buttato a destra, per evitare il frontale anche se ho realizzato che avrei potuto toccare l’auto che avevo appena superato, che procedeva lentamente». Il contatto che D’Ercole sperava di scongiurare c’è stato lo stesso. «La Fiat ha colpito l’autobus all’altezza dello specchietto», prosegue l’autista. «Sterzando a destra la parte posteriore dell’autobus si è girata verso sinistra per cui la macchina è rimasta in una specie di imbuto», una strettoia: da una parte c’era il bus, dall’altra il guard- rail. «La 500 si è scontrata di nuovo con il bus: lo ha colpito nella parte centrale e, continuando a strisciargli contro, ha sfondato il retro». Il suo primo pensiero, racconta, è stato per la conducente della 500, quando ha capito che i passeggeri del bus non erano feriti gravemente. «Sono rimasto senza parole. Ricordo di aver lampeggiato quando ho visto la 500, e mi sono augurato che l’automobilista non fosse ferita: in caso di scontro frontale, lei non ne sarebbe uscita viva, avrebbe tranciato me, e il pullman sarebbe andato allo sbaraglio». D’Ercole è rimasto tranquillo, la sua esperienza gli ha permesso di evitare il peggio, anche se «non mi era mai accaduto niente del genere. La mia parte l’ho fatta e grazie a Dio non è successo niente. Come si suol dire, sorte e fortuna». E la ragazza? «Mi ha chiamato, mi ha ringraziato perché le ho salvato la vita. Sono con- tento di far parte dello staff di Passucci, composto da persone serie».

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