Stop alle restrizioni: in chiesa acqua santa e scambio della pace

Le 34 parrocchie cittadine verso il ritorno alla normalità Stop anche al distanziamento, consigliate le mascherine
PESCARA. Due anni e nove mesi dopo, anche le chiese di Pescara cercano di tornare alla normalità. Con la pandemia la celebrazione delle messe è stata stravolta per arginare il diffondersi del virus. Da adesso, però, si ritrova un po' di normalità. Tornano, infatti, le acquasantiere piene e il segno della pace tra i fedeli: riti precedenti alla pandemia. La presidenza della Cei, con una lettera inviata nelle ultime ore, ha dato consigli e suggerimenti ai vescovi italiani per affrontare l’inverno e la nuova fase pandemica. Continuando sempre sulla linea della prudenza, la Conferenza episcopale italiana invita anche a proseguire con alcuni accorgimenti necessari per limitare la diffusione del virus come l’igienizzazione delle mani all’ingresso e la «l’opportunità di raccomandare la mascherina», come si legge nella nota ufficiale diramata venerdì. Nel marzo 2020 la diocesi di Roma decise che, per prevenire i contagi, sarebbe stato «tralasciato il segno della pace» e le acquasantiere sarebbero rimaste vuote. Adesso, dopo oltre due anni e mezzo, anche nelle 34 parrocchie di Pescara si prova a riprendere la strada della normalità. Tra le raccomandazioni della Cei ai vescovi, comunque, c’è sempre quello che «non partecipi alle celebrazioni chi ha sintomi influenzali e chi è sottoposto a isolamento perché positivo». La raccomandazione all’uso delle mascherine, invece, deve essere «valutata in ragione delle specifiche circostanze e delle condizioni dei luoghi». La lettera della Cei premette che «la normativa di prevenzione dalla pandemia da Covid-19 non è stata oggetto di interventi recenti del governo». Tuttavia «sembra opportuno continuare a condividere consigli e suggerimenti». Tra i vari punti, sarà «possibile svolgere le processioni offertoriali»; «non è più obbligatorio assicurare il distanziamento tra i fedeli che partecipino alle celebrazioni». Inoltre, la Cei consiglia ai religiosi «di igienizzare le mani prima di distribuire la Comunione», e «nella celebrazione dei battesimi, delle cresime, delle ordinazioni e dell’unzione dei malati si possono effettuare le unzioni senza l’ausilio di strumenti». «Tenuto conto delle specifiche situazioni locali i singoli vescovi possono, comunque, adottare provvedimenti e indicazioni più particolari», conclude la lettera.