Stretta sugli alcolici, il commercio diviso: «Così si fugge dai locali»

22 Agosto 2025

Il Pd: «I festini per strada sono una conseguenza dei divieti», e Confesercenti: «Sì allo stop, ma servono più controlli»

PESCARA. L’ordinanza Cenerentola, che vieta la somministrazione nei locali all’aperto nella zona di piazza Muzii, nel weekend, dopo la mezzanotte, contrasta con il nuovo provvedimento contro il consumo di alcolici nei luoghi pubblici. Ne è convinta Michela Di Stefano, consigliera comunale del Pd. Il sindaco Carlo Masci ha firmato nei giorni scorsi un atto sperimentale che durerà fino al 30 settembre con cui dalle 17 alle 6 si dispone il divieto di bere alcolici in parchi pubblici, parcheggi e in alcune strade, tra cui la riviera e piazza Alessandrini.

L’ordinanza è stata pensata per combattere quell’abitudine che vede i ragazzi, anche giovanissimi, consumare alcolici comprati a poco prezzo prima ancora di dare inizio alle serate, entrando poi nei locali praticamente ubriachi. Secondo la consigliera di opposizione, tuttavia, l’ordinanza Cenerentola, «che spegne la città di notte ha contribuito ad aggravare la situazione. Ha reso Pescara ancora meno attrattiva per quanto riguarda l’offerta di musica dal vivo e serate danzanti nelle attività, al netto del picco ferragostano, spingendo i giovani a cercare alternative al di fuori dei locali: si rifugiano in angoli bui, parcheggi e zone meno controllate, dove l'unica alternativa è l'alcol facilmente reperibile nei negozi h24 in una città che per scelta della giunta in carica ha rinunciato persino al turno notturno della polizia locale, caso quasi unico fra le città di mare». Per Di Stefano occorre potenziare i controlli in «minimarket e supermercati», ma anche puntare a una «rivoluzione culturale basata sulla collaborazione tra genitori, scuole e istituzioni».

Dello stesso avviso Fabrizio Vianale direttore di Confartigianato Pescara, che evidenzia il contrasto tra i due provvedimenti, «almeno nell’area del centro. Togliere la possibilità di sorseggiare un cocktail dopo mezzanotte seduti ad un tavolino spinge al consumo in altri luoghi». Tuttavia il provvedimento per Vianale è corretto, ma occorre «fare un distinguo tra minorenni e adulti, e per tutelare davvero i locali, va vietato il consumo nelle zone in prossimità. I controlli vanno fatti a monte nei luoghi in cui avviene l’approvvigionamento anche da parte dei minorenni», dice. Sposa a pieno la decisione del sindaco Masci, Gianni Taucci direttore di Confesercenti. «Siamo preoccupati dell’escalation dell’uso di alcol da parte dei minori, quindi vietare il consumo per le strade è molto importante. Ben venga l’atto, ma bisogna fare i controlli su tutto il territorio. Spesso capita che i ragazzi più giovani si fanno comprare i cocktail da amici maggiorenni che quindi si prendono una grande responsabilità».

A favore del provvedimento «a tutela della quiete pubblica», il presidente di Confcommercio Riccardo Padovano. «Le risse che sono successe a ferragosto non si devono ripetere perché rappresentano un danno di immagine che si ripercuote su tutta la comunità». La definisce un «atto di imperio, che addita le giovani generazioni come alcolisti da piazze e parcheggi e soprattutto non attiva un nuovo modello di socialità», Enrico Di Ciano, segretario del circolo di Pescara di Sinistra Italiana. «Si tratta di un’ordinanza-spot che fa leva sul linguaggio dell’autoritarismo, della forza muscolare: una scure disciplinare e moralista sulle giovani generazioni, dipinte come alcolisti e disturbatori della quiete pubblica».