Pescara

Sub trovato morto, la difesa dei tre indagati chiede l’incidente probatorio

8 Ottobre 2025

Sviluppi sul caso del 54enne pescarese Ugo Coppola: dopo l’autopsia verrà organizzato il ritorno della sua salma in Abruzzo 

PESCARA. Slitta l’esame sulle attrezzature subacquee ritrovate addosso al sub Ugo Coppola, il pescarese 54enne di cui si erano perse le tracce durante l’immersione del 13 agosto scorso al Relitto del Paguro, nel Ravennate. Il suo corpo, senza vita, è stato ritrovato 49 giorni dopo sulla spiaggia a Ponte Sasso, nelle Marche. L’esame, atteso per ieri, prevedeva la verifica non solo sull’orologio da sub di Coppola, ma anche su quelli degli altri compagni di immersione.

L’obiettivo degli inquirenti era mettere a confronto i dati registrati dagli strumenti per ricostruire il percorso compiuto dal sub durante la discesa al relitto del Paguro e verificare se il pescarese avesse seguito lo stesso itinerario del gruppo, oppure se fosse rimasto da solo sott’acqua e, in caso affermativo, per quanto tempo.

Un passaggio investigativo delicato, che potrebbe fornire elementi cruciali per chiarire cosa sia accaduto quella mattina del 13 agosto, quando il gruppo partito da Rimini con il Dive Planet si era immerso al largo di Porto Corsini per esplorare il relitto della piattaforma affondata nel 1965. Nei giorni scorsi i parenti stretti, accompagnati dall’avvocato Domenico Ciancarelli, si è recato all’obitorio di Fano per il riconoscimento cadaverico. Nessun dubbio: sulla muta stagna di Coppola, ancora il suo nome inciso.

L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Silvia Ziniti, vede al momento tre indagati, individuati per ora fra i responsabili e accompagnatori della spedizione. Le ipotesi di reato al vaglio restano quelle di omicidio colposo e omissione di soccorso. Nessuno di questi è abruzzese.

La difesa, però, si muove: notificati gli avvisi di garanzia, gli avvocati hanno chiesto che gli accertamenti vengano svolti in incidente probatorio, così da poter nominare un proprio consulente ed essere presenti durante l’esame tecnico. Una circostanza che inevitabilmente dovrà passare dal gip. Resta centrale l’attesa per l’autopsia sul corpo di Coppola, fissata per il prossimo 13 ottobre, che sarà affidata a un medico legale incaricato dal sostituto procuratore Silvia Ziniti. Sarà questo l’accertamento decisivo per capire se a uccidere Coppola sia stato un malore improvviso, un problema tecnico dell’equipaggiamento o un errore durante l’immersione. Solo l’incrocio tra le risultanze mediche e i dati registrati dagli strumenti potrà offrire risposte. Al termine degli esami, la salma tornerà in Abruzzo per i funerali.

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