il monitoraggio sul lungomare nord

Sulla riviera circolano meno veicoli In dieci anni sono calati del 16%

PESCARA. Tutta la città scoppia per il traffico, ma la riviera nord va in controtendenza. Stando ai dati registrati dal Centro di monitoraggio e sicurezza stradale e inseriti nel dossier di 800...

PESCARA. Tutta la città scoppia per il traffico, ma la riviera nord va in controtendenza. Stando ai dati registrati dal Centro di monitoraggio e sicurezza stradale e inseriti nel dossier di 800 pagine, il lungomare ha perso nell’arco di dieci anni circa il 16 per cento dei veicoli. Una buona notizia che sicuramente sorprende, visto che il numero di auto in circolazione continua a crescere di anno in anno.

L’ex direttore del Centro di monitoraggio Giuseppe Di Giampietro azzarda una teoria nel suo studio. «Il traffico è diminuito forse a causa della crisi economica», sostiene. La percentuale negativa è venuta fuori mettendo a confronto i dati sui flussi di veicoli rilevati l’anno scorso e quelli registrati nel 2005, quando è stato redatto il vecchio Piano del traffico scaduto di validità da quasi otto anni. Il traffico medio giornaliero è così passato da 21.773 veicoli a 18.367, con una riduzione di 3.406 veicoli, ossia il 15,6 per cento in meno.

Il monitoraggio del 2015, spiega il dossier, è stato fatto con due stazioni di rilievo del traffico sul lungomare, una immediatamente a nord della zona centrale della città all’altezza di viale Muzii, l’altra immediatamente a sud del centro all’altezza di via Trilussa. «La strada lungomare», spiega lo studio, «svolge per buona parte del traffico il ruolo di una strada di accesso e di attraversamento del centro di Pescara, a caratterizzazione pendolare, come un asse di grande traffico urbano, con flussi superiori a quelli di una strada di scorrimento extraurbano». Sul lungomare nord, stazione uno, il numero dei veicoli raggiunge i 18.500 al giorno, 1.500 nell’ora di punta. Questo volume, precisa il dossier, si mantiene elevato sopra i 1.000 - 1.200 veicoli l’ora per tutto l’arco della giornata, dalle 7 alle 20.

Nel dettaglio, «il mattino dalle 8 alle 9», si legge, «il traffico presenta punte molto elevate, il flusso proveniente da nord in direzione del centro è più intenso di quello che prosegue verso sud dopo il centro, segno che una parte del traffico si ferma in corrispondenza dell’area centrale. Ugualmente, il traffico proveniente da sud in direzione del centro è maggiore di quello in uscita verso nord, dopo l’area centrale, a conferma del potere attrattore del centro nei flussi di traffico del mattino. Tale flusso, stimato in 550 veicoli nell’ora di punta del mattino, rappresenta il 40,3 per cento del traffico passante sul lungomare».

«Oltre alla diminuzione dei flussi veicolari a causa della crisi», spiega il dossier, «è cambiato notevolmente l’uso dell’auto lungo la riviera nel corso degli ultimi dieci anni. Si è accentuato sempre più l’uso della riviera come asse dei flussi veicolari verso il centro città, con elevate punte di traffico al mattino, tra le 8 e le 9, che sono aumentate nel 2015 in direzione del centro rispetto al 2005».

L’ex direttore, a questo punto, suggerisce anche una ricetta per decongestionare la riviera comunque sempre trafficata. «Trattandosi di una mobilità probabilmente legata in buona parte a funzioni di lavoro», osserva, «e trattandosi di un’evoluzione della domanda verso modi più economici dell’auto privata, visti i costi della crisi economica, c’è lo spazio per un’offerta di trasporto alternativa all’automobile privata, centrata sul trasporto pubblico, pedonalità e ciclabilità, in grado di ridurre ulteriormente il traffico».(a.ben.)

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